Benevento: duemila posti auto, procedura decennale per stalli e parcheggi

Incassi da un milione di euro l'anno per le strisce blu

Strisce blu a Benevento
Strisce blu a Benevento
di Paolo Bocchino
Giovedì 2 Novembre 2023, 10:50
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Oltre 2mila posti auto a pagamento in affidamento per 10 anni, con incasso di 1 milione l'anno. È una partita da (almeno) 10 milioni quella aperta dal Comune di Benevento con la pubblicazione nelle scorse ore, dopo una faticosa gestazione di 10 mesi, della manifestazione d'interesse per la gestione in project financing di tutti i parcheggi cittadini. Ovvero, le 1.326 strisce blu già esistenti nel perimetro urbano, i 550 stalli di cui dispone il megaparcheggio di via del Pomerio, e i 160 del parcheggio di via Porta Rufina da riattivare. Nell'ultimo anno, l'attuale concessionario Trotta mobility ha certificato incassi per 948.533 euro, la gran parte dei quali da strisce blu stradali (762.000 euro). Non va oltre i 100mila euro il megaparcheggio di via del Pomerio. Ma, precisa la relazione stilata dall'ufficio Mobilità, il numero degli stalli potrebbe anche crescere ulteriormente attraverso la «ottimizzazione concepita in senso inclusivo, per modo tale che essa possa comprendere sia azioni e interventi rivolti a migliorare e adeguare a standard più performanti i servizi già in essere, che la eventuale implementazione di questi mediante il plausibile incremento degli stalli».

Una chance che appare dunque particolarmente ghiotta per i partecipanti alla procedura, varata al momento come scouting non vincolante dei potenziali investitori. Tantopiù se si considera che l'aggio da corrispondere al Comune è fissato in soli 100mila euro l'anno.

Ma sull'altro piatto della bilancia va messa una condizione che appare particolarmente onerosa per i competitor e che potrebbe finire per scoraggiare una diffusa partecipazione, ovvero gli oneri manutentivi. Gli aspiranti affidatari dovranno essere disponibili ad accollarsi interventi di manutenzione anche straordinaria, oltre a quelli canonici previsti durante l'esercizio dell'attività. Azioni di non poco conto se si considera lo stato delle strutture da aggiudicare. Per il parking di via del Pomerio, realizzato negli anni ottanta del secolo scorso, si pretende, tra l'altro, «approfondita revisione dell'assetto, dei rivestimenti e delle pendenze della pavimentazione», nonché la «manutenzione straordinaria degli elementi in cemento armato che costituiscono i solai del parcheggio».

Ma anche la «manutenzione straordinaria di tutti i sistemi elettrici e tecnologici presenti nell'ambito della struttura, incluso l'impianto di scala mobile e l'impianto di ascensore porta persone». Stesso discorso per Porta Rufina, struttura chiusa dal 2017 e prontamente vandalizzata. Chi vorrà portarsi a casa la gestione delle soste nell'intera città dovrà garantire anche «il rifacimento della intera pavimentazione a livello della copertura della struttura con rifacimento integrale della impermeabilizzazione, arredo urbano, sistemazioni a verde, illuminazione», e assicurare «approfondita manutenzione straordinaria degli elementi che costituiscono i solai, le murature e i paramenti del parcheggio». Da rimettere a nuovo, inoltre, «serramenti, recinzioni, coperture, sistemi elettrici e tecnologici» dello stazionamento prospiciente le Poste centrali.

E il campo dei potenziali antagonisti rischia di restringersi ulteriormente se si analizzano gli impegnativi requisiti imposti da Palazzo Mosti: fatturato specifico minimo annuo negli ultimi 3 anni non inferiore a 1,5 milioni; gestione negli ultimi 3 anni di un servizio analogo a quello oggetto di gara, per un numero di posti auto superiore a 2.000 stalli a pagamento; aver gestito o avere in corso negli ultimi 5 anni almeno un project financing. Identikit che sembra portare dritti al nome del gestore uscente, la Trotta Mobility che detiene in proroga anche il servizio di trasporto pubblico locale. La società romana può senz'altro vantare le credenziali tecnico-economiche, in virtù del fatturato conseguito a Benevento dal 2017, ma anche in realtà come Napoli e Perugia che permettono di assolvere pure il requisito dell'attività pregressa in città con più di 50mila abitanti. 

 

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