Meningite, in coma la maestra di Benevento
I messaggi sul web: «Forza, ce la farai»

Meningite, in coma la maestra di Benevento I messaggi sul web: «Forza, ce la farai»
di Luella De Ciampis
Lunedì 27 Gennaio 2020, 08:52
4 Minuti di Lettura

Restano stazionarie, nella loro gravità, le condizioni di L.D. N., la giovane donna trasportata all'ospedale Cotugno di Napoli, a cui è stata diagnosticata una meningite batterica, dopo la corsa in ospedale nella notte tra venerdì sabato. La donna, che non si è mai svegliata dal coma, dal momento dell'arrivo in ospedale, aveva accusato un lieve malessere nel pomeriggio di venerdì, al ritorno dalla scuola, ma tutto aveva fatto pensare all'esordio di una forma influenzale. La situazione è precipitata nella notte, quando al malessere si sono aggiunte le crisi convulsive.

LEGGI ANCHE Meningite, maestra d'asilo gravissima a Benevento: scatta la profilassi per i bimbi

«All'ingresso in pronto soccorso spiega Angelo Salomone Megna, direttore dell'unità complessa di Malattie infettive dell'ospedale Rummo la paziente presentava chiaramente i segni gravi di sepsi, verosimilmente meningococcica, con la presenza di porpora, per cui è stato necessario l'intervento rianimatorio con successiva intubazione e ventilazione assistita. Quindi si è reso necessario il trasferimento presso la rianimazione infettivologica del Cotugno, in quanto il nostro ospedale non dispone ancora di una rianimazione destinata alle malattie infettive. I primi sintomi possono essere aspecifici però, dopo 2-3 giorni peggiorano e compaiono nausea e vomito, febbre, pallore, fotosensibilità, insieme alla rigidità della nuca e quella all'estensione della gamba. La meningite e la sepsi meningococca si possono anche presentare con forme fulminanti, con il peggioramento delle condizioni in poche ore, e la comparsa di petecchie (piccole macchie rossastre o violacee dovute a micro-emorragie dei vasi)».

LEGGI ANCHE Meningite, Valentina Sanna morta a 14 anni: era una baby promessa della danza

Intanto, sul web gli amici della donna si sono scatenati per esprimere vicinanza al compagno e per pregare insieme, affinché la maestra si svegli dal coma. C'è chi cerca conforto nella fede, chi indirizza parole di conforto al compagno che, attualmente è al suo fianco in ospedale, mentre il piccolo è affidato alle cure dei nonni materni, originari di un piccolo paese della provincia di Salerno. «L'intera federazione (Fidasc) della Campania - è scritto in un post - è vicina a te, all'intera famiglia, al tuo papà, nostro ufficiale di gara e alla nostra pluricampionessa di tiro, che sta affrontando la gara più importante, quella per la sua vita e come sempre è combattiva e grintosa. Sicuramente, come ci ha abituati sui campi di gara, vincerai anche stavolta perché oltre a essere una campionessa indiscussa nello sport hai già dimostrato di essere una campionessa nella vita. Ritorniamo a vincere, regalaci per l'ennesima volta il gradino più alto del podio e facci gioire per te e insieme a te. Ti aspettiamo con la gioa e la voglia di rivederti». «Dobbiamo festeggiare ancora tante cose insieme - scrive un'amica - mangiare ancora una pizza e far giocare i nostri figli, ma lo faremo!». «Tu sei forte - scrivono ancora - e sarà l'amore della tua famiglia e di tutti i tuoi cari a darti l'energia necessaria a superare anche questa brutta prova». «Forza campionessa aspetto che mi abbracci forte come hai sempre fatto. Sono ancora pronta a mantenere le promesse che abbiamo fatto».

LEGGI ANCHE Meningite, è incubo contagio: oltre mille le persone colpite

Una famiglia felice, da quanto si evince dai post di poco tempo fa, in cui lei stessa scriveva di essere al culmine della felicità, nonostante le notti insonni a causa del bambino piccolo. Una giovane donna attiva, con la passione per le armi, per l'antropologia, per il teatro, ma con tanti altri impegni nel sociale, che esprime forza e voglia di vivere. Intanto, la preoccupazione ora è per il bimbo di un anno della coppia, nonostante sia vaccinato e sia stato sottoposto a profilassi. «I casi di meningite- conclude Megna - negli compresi anni tra il 2013 e il 2018 sono stati in Italia 8543, mentre, nello stesso lasso di tempo, nel nostro reparto sono stati circa 28. A questi casi si devono aggiungere anche quelli non transitati nel nostro reparto che, per l'estrema gravità, si è reso immediatamente necessario trasportare i pazienti presso la Rianimazione infettivologica del Cotugno oppure presso quella pediatrica del Santobono di Napoli».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA