Lavori al terminal bus, c'è l'incognita studenti: si cerca un piano B

Il confronto tra il Comune e le aziende di trasporto

Gli autobus
Gli autobus
di Paolo Bocchino
Domenica 23 Luglio 2023, 11:17 - Ultimo agg. 11:41
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Cercasi soluzione alternativa al terminal bus. Comune e aziende di trasporto, sotto l'egida di Confindustria, proveranno domani a sciogliere il nodo che andrà a scadenza con la ripresa dell'anno scolastico. È in programma alle 11, nel quartier generale degli industriali, il confronto tra il delegato comunale Luigi Ambrosone e i titolari delle autolinee. Un tavolo scaturito dal primo approccio «informale» avuto nei giorni scorsi su un tema che si annuncia particolarmente caldo.

L'interrogativo, del resto, è di quelli cruciali: dove accompagnare le migliaia di studenti che ogni giorno raggiungono il capoluogo da tutta la provincia, quando inizieranno i lavori per il parcheggio auto nell'attuale area terminal? Ovvero da ottobre, quando, secondo il cronoprogramma, dovrebbe scattare il cantiere per il parking multipiano e la nuova area pedonale di piazza Risorgimento finanziati con 7 milioni del Programma periferie.

Contestualmente partiranno i lavori per il nuovo terminal bus, che sorgerà nei pressi della stazione centrale. Ma come gestire la transizione che si protrarrà per l'intero anno scolastico 2023/2024? Il dilemma dovrà tenere conto di un semplice dato numerico: l'attuale sistemazione di piazzale Vari misura 8mila metri quadrati. Una disponibilità di spazio pressoché introvabile in città, soprattutto se si considerano gli altri due requisiti: proprietà pubblica e prossimità al centro.

Un rompicapo al quale Palazzo Mosti lavora da settimane. Ne sono prova le ipotesi alternative già ideate dal delegato municipale Ambrosone: «Abbiamo effettuato un primo giro d'orizzonte dal quale sono scaturite alcune opzioni che proporremo agli operatori. Si può prendere in considerazione in primis il piazzale di via Paolo Diacono, nei pressi della stazione centrale, che già svolge funzioni analoghe come capolinea del trasporto urbano. È stato valutato anche il piazzale antistante il palazzetto dello sport Valentino Ferrara, a breve distanza. Entrambe si collegherebbero alla revisione contestuale del programma di esercizio del trasporto urbano per garantire che gli studenti arrivati allo stazionamento possano raggiungere gli istituti scolastici del centro. Non bisogna dimenticare che un'area di stazionamento, ancorché periferica, c'è già nei pressi dello stadio "Vigorito" e potrebbe tornare utile per soddisfare almeno in parte le esigenze. Ma queste sono solo alcune opzioni. Il Comune - assicura - prenderà in esame con attenzione ogni proposta che sarà formulata al tavolo dalle aziende, cercando di trovare un assetto che possa venire incontro alle esigenze di tutti e particolarmente degli studenti».
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Ipotesi che, però, non hanno convinto finora gli operatori di settore nel corso dei primi approcci sul tema. Forti dubbi sussistono sulla localizzazione dello stazionamento provvisorio in via Paolo Diacono o al Palaferrara, in quanto entrambi gli spazi non riuscirebbero a soddisfare le esigenze nei momenti di picco, quando sul terminal convergono fino a 100 mezzi contemporaneamente.

Una proposta alternativa arriva da Luca Mazzone, titolare dell'omonima autolinea che trasporta in città gli studenti di Apollosa ed Epitaffio: «Credo che la soluzione vada trovata accantonando l'idea dello stazionamento unico, a vantaggio di un assetto diversificato per aree geografiche. Nel mio caso, e per ciò che riguarda tutti i bus che arrivano dalla valle Caudina, è possibile effettuare una fermata al terminal dello Stadio, e una seconda in un'area prossima a piazza Risorgimento che potrebbe essere l'attuale parcheggio per camper in via Mustilli. I mezzi andrebbero poi a stazionare allo stadio fino all'uscita degli studenti. In tal modo, su via Diacono, o in altro sito che sarà individuato, non dovranno permanere contemporaneamente tutti i mezzi che svolgono il servizio dalla provincia». Ma al tavolo si affaccerà anche un altro nodo: chi sosterrà i maggiori costi derivanti dall'allungamento dei percorsi dei mezzi, oggi parametrati su precisi corrispettivi chilometrici finanziati dalla Regione? Altra mina non facile da disinnescare.
 

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