Crisi organico all'ospedale Rummo,
anestesisti «in prestito» 100 ore al mese

Crisi organico all'ospedale Rummo, anestesisti «in prestito» 100 ore al mese
di Luella De Ciampis
Mercoledì 12 Ottobre 2022, 10:06
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Al Rummo c'è la convenzione con l'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta per l'acquisizione di prestazioni aggiuntive di anestesia e rianimazione ma le ore concesse non sono sufficienti al fabbisogno dell'ospedale cittadino. La richiesta di 1000 ore al mese per un anno, avanzata dalla direzione strategica della struttura è stata accolta solo parzialmente in quanto, l'ospedale di Caserta ha dato il consenso per una convenzione che prevede solo 100 ore al mese di prestazioni aggiuntive che si traducono in 3 ore al giorno, contro le 33 di cui l'ospedale avrebbe usufruito con l'accoglimento totale dell'accordo. «Non sono assolutamente sufficienti dice il direttore generale Maria Morgante considerata la grave carenza di professionisti di branca che affligge il Rummo. Tuttavia, abbiamo già un altro convenzionamento per circa un centinaio di ore con il Pascale ma aspettiamo risposte dalla Napoli 2 Nord, dal Cardarelli e dall'ospedale dei Colli che ci hanno promesso di darci un aiuto. Già in questo modo le sale operatorie stanno lavorando di più ma contiamo anche sull'avvio del concorso per il quale, al momento sono pervenute 21 domande. Quattro di specialisti del settore e 17 di specializzandi».

D'altra parte, la carenza di personale medico è una piaga generalizzata che non riguarda solo Benevento. Il numero di anestesisti che costituisce l'organico dell'azienda ospedaliera, soprattutto negli ultimi mesi, si è assottigliato in modo drammatico arrivando a 12 unità, sia per effetto dei pensionamenti che a causa del fatto che mancano giovani professionisti del settore residenti nel Sannio. Quindi, gli anestesisti vengono reclutati da graduatorie concorsuali di aziende ospedaliere di altre province dove scelgono di fare ritorno non appena si apre il più piccolo spiraglio. L'esempio più eclatante riguarda l'apertura dell'Ospedale del Mare a Napoli che ha contribuito non poco alla fuga di medici dal nosocomio cittadino. È chiaro che, un professionista, che risiede e ha famiglia nel Napoletano, nel Casertano oppure in provincia di Salerno non è interessato a sobbarcarsi un viaggio di 50 minuti, tutti i giorni. Molti medici e primari del Rummo lo hanno fatto per anni e, alcuni, come, per esempio Marino Scherillo, che dirige l'unità complessa di Cardiologia e Utic, continuano a farlo ma è difficile che, in questo momento storico, si trovino professionisti disposti a operare scelte che finiscono per condizionare e penalizzare anche la vita privata, se, alla base, non ci sia una motivazione più che convincente.

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Le strategie messe in atto dalla manager per cercare di colmare i vuoti esistenti, che comprendono l'autoconvenzionamento dei professionisti in servizio, i convenzionamenti esterni e l'attivazione degli iter concorsuali, soggetti a tempi tecnici di realizzazione, stanno cominciando a sortire gli effetti sperati, sebbene siano costellate di difficoltà che abbracciano un campo più vasto di quello circoscritto alla sola azienda ospedaliera, in quanto comuni a tutte le strutture sanitarie del territorio nazionale. Intanto, nell'ottica di procedere alla soluzione, quanto meno parziale, della carenza di personale nei reparti della cittadella ospedaliera, è stato approvato lo scorrimento della graduatoria del concorso pubblico per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di quattro posti di dirigente medico di Cardiologia, per una sola unità. È, quindi, stato immesso in servizio, a tempo pieno e indeterminato, il dirigente medico Guido Coppola. In caso di rinuncia, si procederà allo scorrimento della graduatoria fino alla copertura del posto vacante, facendo ricorso alla graduatoria degli specializzandi in caso di necessità.

Alle 15, i quattro sindaci caudini che avevano presentato istanza in Regione per un'audizione sul tema delle criticità del Sant'Alfonso Maria de' Liguori, saranno ricevuti insieme alla manager Maria Morgante. L'associazione «Fuori dal coro», attraverso una nota, pone l'accento sulle criticità che attanagliano l'ospedale cittadino, allargando il discorso alla sede dell'Asl di via XXIV Maggio dove «molti operatori sono in malattia si legge tre sanitari sono andati via di recente e uno ha chiesto il trasferimento per incompatibilità ambientale. Tra il personale aleggia il malcontento e a pagare il conto più salato è l'utenza che rimane accalcata nella struttura a dispetto delle norme di contrasto al Covid. A questo punto, sarebbe auspicabile l'intervento del direttore generale Gennaro Volpe, del consigliere regionale Luigi Abbate e del neo deputato Francesco Maria Rubano affinché si rendano conto personalmente della situazione».
 

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