Pallonate ai monumenti a Santa Sofia e in piazza Roma

Il sindaco minaccia: "I genitori devono vigilare o saranno multati"

Un frame del filmato
Un frame del filmato
di Paolo Bocchino
Mercoledì 6 Settembre 2023, 09:57
4 Minuti di Lettura

Santa Sofia come un playground, piazza Roma campo da calcio. Mentre polemiche e annunci di querele divampano nell'angustia dei vicoli, luoghi simbolo del centro storico si trasformano in improvvisati impianti sportivi sotto gli occhi di tutti. Una partita a basket sulla soglia del sito «patrimonio dell'Umanità», e una sfida a calcetto nel bel mezzo di una piazza di pregio, vanno in scena in contemporanea. Protagonisti gruppi di ragazzini che allegramente portano avanti i rispettivi match senza essere interrotti. Le immagini sono tratte da video girati a distanza di dieci minuti l'uno dall'altro, nella serata di domenica.

Corso Garibaldi e le aree limitrofe fanno registrare, come al solito, il tutto esaurito. Ma le scene (e le grida) dei giovani che si passano il pallone a spicchi a pochi metri dalla chiesa longobarda non impensieriscono il placido struscio. Passeggiatori e passanti, memori dell'insegnamento vergiliano, guardano e passano, come se fosse naturale calcare il sagrato di un bene Unesco per contendersi una sfera.

Idem per i tanti che affollavano piazza Roma pochi minuti prima delle 22, quando le immagini sono state riprese. Non un genitore casualmente in transito per quei luoghi, non un rappresentante delle (tante) istituzioni, sono intervenuti per ricordare ai teenager (età stimata tra i 12 e i 16 anni) che giocare è la cosa più bella e giusta del mondo, purché fatta in luoghi idonei. E, soprattutto, nessun rappresentante delle forze dell'ordine o della polizia municipale, evidentemente tutti attratti in piazza Risorgimento per arginare le masse di fan estasiati da Geolier. Ma le stesse immagini avrebbero potuto essere riprese in qualsiasi altra serata.

La conferma arriva dallo stesso primo cittadino Clemente Mastella, trovatosi recentemente in una situazione analoga: «Era una delle prime serate di "Città Spettacolo", stavo passeggiando su corso Garibaldi quando sono stato richiamato dalle grida di ragazzi all'altezza di Santa Sofia. Stavano giocando a calcio. Sono intervenuto togliendo loro il pallone e ammonendoli di non ripetere più un simile comportamento. Ma se è comprensibile che un gruppo di giovani non avverta la sensibilità per il rispetto dovuto a luoghi come Santa Sofia, non è invece accettabile che i loro genitori lascino liberi i figli di fare ciò che vogliono senza preoccuparsi delle conseguenze per il patrimonio pubblico. Ho sollecitato la polizia municipale a essere più presente su questa problematica, presidiando assiduamente Santa Sofia e l'Arco di Traiano che prossimamente saranno oggetto di ispezione Unesco».

Una stretta che promette di non limitarsi al semplice rimprovero verbale, trasformandosi in verbale a tutti gli effetti: «Ho dato disposizione ai vigili di mettere fine al permissivismo e di acquisire le generalità dei giovani per risalire alle rispettive famiglie, recapitando multe ai genitori che non hanno opportunamente vigilato». Giro di vite che dovrà però fare i conti con le ormai note ristrettezze d'organico della polizia municipale. Si confida nel prossimo arrivo di 3 unità a tempo indeterminato e 3 part time per rimpolpare la rosa a disposizione del comandante Bosco e assicurare più presenza nelle aree cartolina

Video
Intanto fa ancora discutere il caso dell'ambulanza bloccata tra i vicoli del Trescene. Per certi versi sorprendentemente, agli esercenti schieratisi con l'amministrazione Mastella giunge anche la solidarietà di un alto graduato del Pd, che tenta comunque una mediazione: «Come presidente del Partito democratico - scrive Rosa Razzano, titolare da anni di attività in centro - credo sia doveroso solidarizzare con gli esercenti del centro storico che vengono sempre utilizzati, da una parte e dall'altra, quando si tratta di attribuire colpe. L'attività di intrattenimento non vuol dire esasperare la vita di chi risiede in quella zona, ma pensare a un percorso di convivenza. Tenere vive alcune aree è interesse collettivo perché significa allontanare modelli criminali. Ricordo che qualche tempo fa furono picchiati ragazzi cinesi in una serata semideserta con quasi tutte le attività chiuse. Ci fu l'accoltellamento di una prostituta da parte di due giovani, avvenuto durante il coprifuoco da Covid. Questo per dire che il problema va ricercato altrove e non nell'operato degli esercenti che, nella maggior parte dei casi, fanno del loro meglio».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA