Scuola, a Benevento rientro a ostacoli: il riscaldamento non funziona

Nel istituti Galilei-Vetrone, Alberti e Virgilio ci sono stati anche problemi elettrici

Ritorno a scuola con il problema dei caloriferi
Ritorno a scuola con il problema dei caloriferi
di Giuseppe Di Martino
Martedì 10 Gennaio 2023, 11:08 - Ultimo agg. 11:09
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Terminate le vacanze natalizie, dopo uno stop di quasi venti giorni, da ieri 37.248 alunni frequentanti le scuole di ogni ordine e grado sono tornati in classe. Un rientro bagnato dalla pioggia in tutta la provincia, creando piccoli problemi di circolazione veicolare anche in città. Ma la preoccupazione principale degli istituti scolastici è il combinato disposto di temperature in picchiata e riscaldamenti non funzionanti, che aveva portato, già prima della chiusura per le vacanze di Natale, a scioperi e proteste.

«Stamattina (ieri, ndr) denuncia Fausto Desiderio, presidente della Consulta provinciale degli studenti - si sono verificati dei disguidi inerenti la corrente elettrica agli istituti Galilei-Vetrone (plesso di piazza Risorgimento, ndr), Alberti e Virgilio.

Ciò ha quindi causato lo spegnimento dei riscaldamenti ed ha impedito di utilizzare l'illuminazione e le lavagne interattive. Riportiamo inoltre segnalazioni di allagamenti dovuti al maltempo all'Aldo Moro di Montesarchio e al Rampone in città. Non il migliore dei rientri dopo le vacanze, ma ci auguriamo che la manutenzione venga effettuata tempestivamente».

Un grattacapo che amplifica il problema del riscaldamento degli ambienti didattici. «Interverremo immediatamente per garantire almeno 9 ore al giorno di riscaldamento replica il presidente della Provincia, Nino Lombardi assicurando un massimo di 19 gradi nelle classi». Molto meglio la situazione nelle scuole elementari e superiori di competenza del Comune di Benevento. «Mensa e termosifoni nel primo giorno di rientro dice l'assessora Maria Carmela Serluca hanno funzionato e non ci sono arrivate segnalazioni. Il nostro impegno è operare nella massima sicurezza per gli istituti di nostra competenza».

Il futuro della scuola nel Sannio, però, passa anche dal rapporto organico tra istruzione e territorio, partendo dalle opere di riqualificazione che investiranno l'edilizia scolastica. «Il prossimo passo annuncia Serluca - sarà trasferire gli alunni della Pietà al plesso del Conservatorio. Attendiamo il collaudo della scala di emergenza. E siamo pronti a trovare la soluzione migliore, in sinergia con i dirigenti scolastici, per dare alla città scuole nuove e efficienti, come avverrà per la Federico Torre». In proposito anche il presidente Lombardi spiega: «Stiamo lavorando intensamente affinché si possa avviare in sicurezza e con il minor disagio possibile per operatori e studenti il percorso per la ristrutturazione e ricostruzione degli edifici delle superiori che necessitano di interventi non differibili».

C'è dunque un dibattito a tutto campo tra istituzioni, sigle sindacali e studenti. «Siamo molto preoccupati per l'autonomia differenziata e il dimensionamento scolastico spiega Amleto De Nigris, coordinatore Uil Scuola . Inoltre ci sono molti istituti non a norma, che dovranno essere abbattuti e ricostruiti creando ulteriore disagio per gli studenti». Come se non bastasse, sul rientro in classe incombe ancora lo spauracchio Covid. Come scritto nella circolare del ministero della Salute dello scorso 31 dicembre, infatti, non sarà più necessario esibire un test negativo al termine del periodo di isolamento minimo di 5 giorni purché si sia asintomatici da almeno due giorni. A meno che non si tratti di soggetti immunodepressi o di chi abbia fatto ingresso in Italia dalla Cina nei 7 giorni precedenti il primo test positivo.

«Le scuole stanno provvedendo con celerità alla sostituzione del personale assente per influenza o Covid, per garantire il regolare svolgimento delle lezioni» dichiara Patrizia D'Onofrio, segretaria Cisl Scuola Irpinia- Sannio. Ma sono molte le questioni da affrontare nel 2023. A partire dal rinnovo del contratto collettivo per la parte normativa, e per quanto attiene la mobilità. Più in generale la scuola pubblica va difesa nella sua dimensione unitaria e nazionale. Questioni che saranno affrontate a livello nazionale ma che avranno importanti ricadute su tutto il personale anche a livello locale. Di fondamentale importanza l'istituzione di un tavolo tecnico per il dimensionamento, tenuto conto del costante decremento demografico del Sannio e dei parametri previsti dall'anno scolastico 2024/25» conclude D'Onofrio.

Secondo Eva Viele, invece, segretaria generale Flc Cgil Benevento, «i fondi Pnrr saranno fondamentali per mettere in piedi una corretta progettazione. Come territorio siamo molto preoccupati per i metodi di accorpamento tra scuole e invitiamo la politica a prendere decisioni coraggiose in tema di edilizia scolastica e sopravvivenza dei presidi d'istruzione nelle aree interne».
 

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