«Le parole misurate e di buon senso espresse dal presidente Vigorito, a favore della mia idea, circa l'utilizzo dello stadio, come momento e luogo di grandi concerti, mandano gambe all'aria la polemica stupida di chi, professionista del nulla e mestatore quotidiano, aveva azzardato una contrapposizione con la squadra. Sono vicende complementari che giocano a favore della città e della sua economia». Il sindaco di Benevento Clemente Mastella commenta così l'intervista rilasciata a «Il Mattino» dal presidente dei giallorossi Oreste Vigorito, che segue quella del primo cittadino, ospitata dalle colonne del giornale il giorno precedente. Un dibattito che ha ospitato tutte le voci in campo, pro, contro, operatori culturali e chiaramente i due protagonisti della vicenda: il sindaco e il presidente del Benevento calcio, quest'ultimo utilizzatore primario della struttura.
«Dirò da ultimo per chi vuol capire e per chi farà finta per un pregiudizio stupido ed incolore - ribadisce la fascia tricolore attraverso un post social -, che sono, sono stato e sarò vicino al Benevento perché è la squadra della mia città e ne sarò tifoso.
Insomma, il primo cittadino va dritto per la sua strada e sembra deciso e convinto di portare avanti il suo progetto: «Aprire lo stadio ai concerti». «Non abbiamo nulla in meno di Cava de' Tirreni, di Eboli. Lì fanno decine di concerti, perché non possiamo farli noi?» ha detto a «Il Mattino» tre giorni fa.
«Aprire lo stadio ai concerti non può che trovarmi d'accordo - ha fatto sapere Vigorito -: l'importante è ricordare e salvaguardare il principale scopo per il quale nasce un impianto, ovvero gli eventi sportivi». Il presidente del Benevento «benedice» l'idea del sindaco Mastella e al tempo stesso si aspetta di essere coinvolto nelle scelte di un possibile ed eventuale cartellone di eventi. Perché, ha ricordato il numero uno di Confindustria Benevento, «aprire lo stadio ai concerti e ai grandi eventi è una buona idea, ma bisognerà comunque conservare l'integrità e la funzionalità dello stadio». Dichiarazioni di amorosi sensi che spengono sul nascere le polemiche, che pure sono arrivate roventi dai banchi dell'opposizione in Consiglio comunale. Basti pensare alle parole di Luigi Diego Perifano, portavoce di Apb: «Spero di ricredermi, ma la tempistica è sospetta dice -, Mastella non ha digerito i fischi di domenica scorsa e manda un messaggio ai tifosi: lo stadio è mio e ne faccio quello che voglio». Così il segretario provinciale di Azione, Vincenzo Sguera: «Il fatto che sia stata detta dopo la bordata di fischi presa allo stadio senza una difesa di Vigorito fa pensare che sia stata veramente una sorta di rappresaglia del sindaco per sottolineare che lo stadio è suo». Il menù è completo e succulento, ma dall'amministrazione sembrano decisi ad andare avanti, in particolare adesso che è arrivato anche il placet del presidente Vigorito.
Ma l'idea di Mastella da dove nasce? Da una proposta giunta sulla sua scrivania circa dieci giorni fa, da parte di un fondo di investimenti estero che opera nell'organizzazione di eventi e concerti. È nelle loro intenzioni portare in città star di fama nazionale e internazionale. Il gruppo di investitori australiani - come anticipato dal nostro giornale - è attivo negli Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e altri Paesi stranieri: approdati in Italia nell'aprile 2022.