Bimbo con disabilità vessato
dai parenti: scattano le misure

Bimbo con disabilità vessato dai parenti: scattano le misure
di Enrico Marra
Mercoledì 26 Gennaio 2022, 07:49 - Ultimo agg. 13:27
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Intimorivano un bambino che aveva già dei problemi psichici e che abitava nello stesso edificio. Per questo il magistrato ha ritenuto che un padre anziano e la figlia adesso debbano trasferirsi in un'altra abitazione, in modo che il minore e la sua famiglia possano ritrovare equilibrio, come ha stabilito un medico specializzato in psicologia infantile. Il magistrato che ha adottato il provvedimento è il gip Maria Di Carlo, che ha raccolto un'istanza proveniente dalla procura, retta da Aldo Policastro, dopo le indagini coordinate dal sostituto procuratore Assunta Tillo.

Ieri, dunque, i carabinieri della stazione di Montesarchio hanno dato esecuzione all'ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del divieto di dimora per padre e figlia nell'edificio in cui risiedono, situato ovviamente nel centro caudino. Il magistrato ha ravvisato, nei confronti dei due, indizi di colpevolezza per il reato di atti persecutori. Le indagini, giunte nella fase cruciale nello scorso mese di ottobre, hanno infatti consentito di accertare gravi indizi a carico dei destinatari del provvedimento cautelare in ordine alla sistematica attività di persecuzione perpetrata nei confronti del minore affetto da disabilità. Padre e figlia, domiciliati nello stesso stabile in cui risiede anche la famiglia del disabile, a seguito di dissidi familiari, in quanto sussiste anche un vincolo di parentela fra denunciati e vittime, avevano posto in essere condotte vessatorie.

In particolare l'ordinanza fa riferimento a minacce, ingiurie e altri espedienti che disturbavano la vita quotidiana della famiglia, che poi ha fatto scattare la denuncia. Il minore, tra l'altro, era stato spaventato perché la donna era solita fare i versi degli animali che lo turbavano. Una serie di comportamenti che hanno fatto sorgere problematiche sulla sfera psicologica dell'intera famiglia. L'attività investigativa dei carabinieri è stata condotta anche attraverso interrogatori di vicini di casa e acquisizione di referti medici. Il gip Di Carlo, pertanto, condividendo la valutazione prospettata dalla procura, ha ritenuto che ricorressero le esigenze cautelari anche alla luce della personalità degli indagati, contrassegnata da «assoluta mancanza di autocontrollo e di rispetto della sfera privata familiare».

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Ora, entro dieci giorni, padre e figlia saranno ascoltati dal gip che ha emesso l'ordinanza, assistiti dal loro legale, che è l' avvocato Valeria Pisaniello, e potranno così fornire la loro ricostruzione dei fatti rispetto alle accuse che vengono mosse loro. I denuncianti, che sono i genitori del minore, sono assistiti dagli avvocati Fabio Russo e Kalpana Marro, i quali avevano presentato ai carabinieri una prima denuncia sull'accaduto sin dal mese di agosto, a cui hanno fatto seguito anche referti medici. 

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