Bonus edilizio e rincari: addio
a 130 imprese in appena 4 mesi

Bonus edilizio e rincari: addio a 130 imprese in appena 4 mesi
di Antonio Mastella
Domenica 9 Ottobre 2022, 12:03 - Ultimo agg. 16:38
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Una battuta d'arresto e non di poco conto. A subirla, uno dei segmenti trainanti dell'economia locale come quello edile. «Per l'effetto di un perverso intreccio tra i prezzi delle materie prime schizzati alle stelle ed il blocco della cessione dei crediti legati al bonus edilizio meglio noto come 110% denuncia Luciano Valle, segretario generale della Cgil sannita il comparto sta conoscendo una flessione drammatica». È un calo a dir poco vistoso, inquietante anche in ragione del fatto che è avvenuto nell'arco di pochi mesi. «È sufficiente dare uno sguardo ai numeri per rendersi conto delle difficoltà che il comparto sta vivendo» sottolinea in merito Toni Di Capua, leader della Fillea, la branca della Cgil che segue le vicende del mondo edilizio.



«Ad aprile dell'anno in corso precisa erano operative 740 aziende.

Sono diventate 729 a maggio, 695 a giugno, 610 a luglio. Nell'arco di quattro mesi hanno cessato ogni attività 130 cantieri». Si è fermato, dunque, il 17,57 % del totale complessivo delle imprese con conseguenze pesanti dal punto di vista occupazionale. Si sono volatilizzati, nello stesso periodo di tempo preso in esame, 546 posti di lavoro. Ad aprile risultavano regolarmente dichiarati 3206 addetti che sono diventati 2660 a luglio con una perdita, in percentuale, del 17,03. Va da sé che è andato giù anche il numero delle ore lavorate. «Siamo passati continua Di Capua dalle oltre 314mila di aprile alle 304mila di fine luglio. Una perdita di oltre diecimila ore». Ancora più evidente, se possibile, la dimensione della china imboccata se si dà un sguardo alla massa salari, la somma delle retribuzioni che include tutti gli importi versati dal datore di lavoro.

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«Era di 3milioni e534mila euro per poi scendere a poco più di 3milioni. Sono andati in fumo chiarisce il sindacalista - circa 500mila euro. Un crollo che, in termini percentuali, ammonta ad un meno 13,53%», che coinvolge, naturalmente, l'indotto. «Si contano a decine gli elettricisti, gli idraulici, i falegnami, gli artigiani che si sono visti ridurre il loro impiego con la conseguenza, dal punto di vista economico, di centinaia di migliaia di euro in meno di guadagni» ricorda Valle. E dire che da marzo del 2021 sino allo stesso mese del corrente anno, il settore aveva conosciuto una crescita più che concreta. È ancora la massa salari a darne testimonianza. «Nel giro di un anno, appunto dal marzo del '21 a quello del '22 puntualizza Di Capua siano passati da 25milioni e 220 mila euro a 36milioni e 238 mila. Un incremento in dodici mesi di un buon 50%. Una crescita dovuta alla riqualificazione del patrimonio abitativo e a tutti gli interventi strutturali delle grandi opere come la Napoli-Bari e la Frasso Telesina».
Perché si arresti la flessione, è indispensabile che il Governo provveda a rendere di nuovo agibile la concessione dei crediti. «Ma non per questo è la riflessione di Valle - è del tutto ipotizzabile che, una volta ripristinata la misura invocata, sia garantito il ritorno ai livelli di dodici mesi addietro». Perché? «A causa dell'imperversare della crescita a dismisura dei costi per le materie prime», spiega. E non potrebbe essere diversamente, tenuto conto che un quintale di cemento si compra oggi a 80 euro mentre ieri ne bastavano 50. E così anche per il ferro: cento chili costavano 60, 120 ora. Senza dire dei prezzi legati all'approvvigionamento delle fonti di energia. È convinzione di Di Capua che, se si vuole che la ripresa diventi strutturale, non legata a episodi come il bonus, che prima o poi finirà, occorre dare corso a interventi strategici.

«È fondamentale che, nell'ambito delle risorse del Pnrr, si metta mano alla transizione ecologica, con una riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare». Allo stesso tempo, è indispensabile che si prepari un personale sempre più qualificato, che da queste parti è carente, per governare le tecniche costruttive, in continuo aggiornamento. «È in questa ottica conclude Valle - che, come sindacato, con gli enti bilaterali come cassa edile, centri sulla sicurezza, abbiamo avviato corsi di formazione destinati anche alla cura di un altro obiettivo irrinunciabile: la conoscenza capillare delle norme sulla sicurezza».
 

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