Case, il sogno e la beffa: «Le abbiamo pagate ma sono off limits»

Le palazzine
Le palazzine
di Antonio Martone
Lunedì 6 Febbraio 2023, 10:43 - Ultimo agg. 10:44
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«Sindaco Mastella ci aiuti, per favore solleciti le autorità competenti. Sono sei anni che abbiamo acquistato casa, pagandola con il lavoro di una vita, ma non possiamo usufruirne a causa della burocrazia, Nella mia situazione ci sono anche altre famiglie». Questo è l'appello lanciato via social da Gianluca Marra protagonista di una vera e propria odissea insieme ad altri sfortunati acquirenti. Nel 2016 hanno acquistato con regolare compromesso e poi atto di compravendita notarile uno degli appartamenti del parco in costruzione in via Carlo Pisacane, da parte di una ditta napoletana. Successivamente la ditta che aveva il subappalto per la costruzione è fallita, per l'esattezza a febbraio 2017, e pertanto il tribunale ha posto sotto sequestro tutti gli immobili. Da allora in considerazione dei vari adempimenti e delle lungaggini è ancora tutto fermo. Si attende l'espletamento delle formalità per la vendita all'asta, sperando che ci sia qualche azienda disposta a rilevare ed a concludere l'opera. Complessivamente erano sei i palazzi, di quattro piani ciascuno oltre alle mansarde, divisi in due lotti per complessivi 48 appartamenti. Il lotto A era già di fatto concluso, mancavano poche rifiniture ed infatti c'erano state ben 15 cessioni. L'altro lotto, invece, fatta eccezione per la struttura in cemento era completamente da realizzare e infatti attualmente si presenta come un insieme di ruderi con erba alta visto che sono trascorsi ben 6 anni.


«In questa vicenda spiega Rita Fischetti c'è una situazione particolare con delle famiglie che all'epoca hanno registrato regolarmente gli atti e che appena questa annosa vicenda sarà conclusa potranno entrare in possesso legittimo delle case per le quali però si dovrà provvedere alla ristrutturazione.

Altre che hanno sborsato i soldi per la caparra ma avendo evitato di seguire tutti i passaggi ufficiali tra cui la registrazione all'Agenzia delle Entrate, si ritroveranno con un pugno di mosche in mano e le loro case andranno all'asta». Una sorta di guazzabuglio considerato che non è fallita la società proprietaria degli immobili e titolare della concessione, la Futura, bensì quella subappaltatrice.

Tra l'altro i rappresentanti della Futura si sono detti disponibili anche pubblicamente a sedersi a tavolino per trovare una soluzione al problema. «Il blocco prolungato dei lavori che per certi aspetti potevano anche continuare - spiega Armando Forni, altro proprietario in attesa - è stato legato al fatto che i curatori fallimentari avrebbero trovato anomalie per dei passaggi di proprietà e pertanto ci sono stati approfondimenti, ricorsi e ulteriori procedure. Nel frattempo noi paghiamo gli affitti pur avendo sborsato danaro o contratto mutui per acquistare una casa nostra». I proprietari hanno formato una sorta di comitato che attraverso Sannio Report si è rivolto all'opinione pubblica per denunciare l'assurda situazione. Il cantiere, nel frattempo, sta andando in rovina: ai segni del tempo i raid di ignoti che hanno portato via materiale prezioso o addirittura da parte di alcune ditte creditrici che avrebbero smontato il materiale fornito e non pagato. A parte l'umidità che la fa da padrona, non ci sono più ascensori, termosifoni, rubinetteria, sanitari.

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