Comunali a Benevento, tensione Pd:
scoppia la guerra delle candidature

Comunali a Benevento, tensione Pd: scoppia la guerra delle candidature
di Paolo Bocchino
Martedì 24 Agosto 2021, 10:00
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Oppositori contro dirigenti, e viceversa. L'Assemblea bis di Molinara non ha mutato i rapporti nel Pd. Anzi, il clima promette di accendersi ulteriormente con l'avvicinarsi delle elezioni e del fatidico deposito delle candidature. «Ci sentiamo impegnati a sostenere la linea politica dettata nel documento del 15 luglio dal segretario regionale Leo Annunziata per le elezioni amministrative di Benevento» mettono nero su bianco 43 amministratori locali ed esponenti del partito, già firmatari nei mesi scorsi del documento «Essere democratici».

Elenco aperto dai tre consiglieri a Palazzo Mosti Raffaele Del Vecchio, Francesco De Pierro e Cosimo Lepore, capofila dell'area che sosterrà la candidatura sindacale di Mastella.

Una scelta che pone a fondamento, immancabilmente, lo schema delle elezioni regionali: «Siamo profondamente convinti che il Pd sannita non debba continuare a isolarsi dalle dinamiche politiche e istituzionali regionali, ma debba essere impegnato nella costruzione di un centrosinistra tra le forze che hanno portato alla vittoria il presidente De Luca. Ci sentiamo impegnati, conseguentemente, ad affiancare il gruppo consiliare del Pd per la presentazione di una lista Essere Democratici a sostegno del candidato sindaco del Movimento Noi Campani Clemente Mastella. Favoriremo al termine della tornata elettorale - anticipano i firmatari - la costituzione di un tavolo di coalizione per affrontare insieme i successivi passaggi elettorali di secondo livello». Sguardo dunque già proiettato alle elezioni per il Consiglio provinciale e per le rappresentanze negli enti d'Ambito. La lista dei sottoscrittori, dopo i tre consiglieri comunali beneventani, comprende il decaduto presidente dell'Assemblea provinciale e sindaco di Melizzano Rossano Insogna, i sindaci di Paduli Domenico Vessichelli, e San Giorgio del Sannio Mario Pepe, e altri amministratori locali: Giuseppe Lamparelli, Alfonso Ciervo, Giovanni Moriello, Carlo Falato, Francesco Galietta, Domenico Iannotta, Angela Iannotta, Alessia Accettola, Vincenzo Cesare, Antonietta Bernardo, Teresa Teta, Vincenzo Parziale, Alfonso Topputo, Pietro Conte, Gianluca Salvatore, Michela Insogna, Eliafrancesca Pacelli, Amalia Meola, Carmine Pesce, Mario Landolfi, Giuseppe De Nigris, Achille Antonaci, Giancarlo Pepe, Achille Botticella, Vincenzo Capasso, Gianluca Tontoli, Adele De Mercurio, Umberto Schipani, Carlo Alberto Aldi, Luigi Alloro, Aurelio Grasso, Riccardo Iasiello, Antonio Iorillo, Luigi Varricchio, Daniela Giordano, Albino Riviezzo, Titti Covino. Manca, invece, Mena Laudato, ex sindaca di Arpaise e militante storica che, nell'occasione, si è dissociata.

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Non si è fatta attendere la replica della Segreteria provinciale Pd: «Ventisette righe, trecentotrentotto parole, duemilaequarantasei caratteri e non un solo accenno alla città e alle vicende amministrative. Il documento di Essere Democratici' è la dimostrazione plastica che di Benevento, ai cosiddetti dissidenti non frega nulla. Nelle loro intenzioni, messe ora nero su bianco, i beneventani il prossimo 3 e 4 ottobre dovrebbero esprimersi sulla leadership e la linea politica del Pd. La nostra partita è un'altra: ai beneventani chiederemo il sostegno su un progetto di governo alternativo a quello di Clemente Mastella. Esiste un solo Pd ed è in campo con Luigi Diego Perifano. Voi siete un'altra cosa: Essere Democratici, Democratici per Mastella, Esseri mastelliani...». Dalla Segreteria si fa notare inoltre come «soltanto 15 firmatari, pari a un terzo del totale, sono realmente iscritti».

Scontro che rischia di esplodere definitivamente con il deposito delle candidature. Nel quartier generale di corso Garibaldi si sta già valutando la dichiarazione di presa d'atto della decadenza dal partito per quanti si candideranno in liste antagoniste a quella griffata Pd, ovvero Francesco De Pierro e Cosimo Lepore. Fatale sarebbe l'articolo 4 (comma 10) dello Statuto che sancisce: «Le persone registrate all'Anagrafe iscritti che si siano candidate in liste alternative al Pd vengono escluse e non sono più registrabili per l'anno in corso e per quello successivo». Contestazione che verrebbe mossa anche a Raffaele Del Vecchio, pur non candidato, in violazione del comma 6 che obbliga «tutti gli elettori del Pd a sostenere lealmente i suoi candidati». 

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