Comune di Benevento, ok al bilancio
ma è nodo evasione sul disavanzo

Comune di Benevento, ok al bilancio ma è nodo evasione sul disavanzo
di Gianni De Blasio
Martedì 30 Giugno 2020, 11:00
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Il rendiconto 2019 sarebbe o, meglio, «è ampiamente positivo», precisa subito l'assessora alle Finanze Maria Carmela Serluca. Il risultato di amministrazione prodotto dalla gestione dell'ente, infatti, è pari a 17.415.241,83 euro. Rappresenta il fondo di cassa al primo gennaio più tutti gli incassi, detratti i i pagamenti. «Un risultato sicuramente positivo per l'ente». Ma, in buona sostanza, il consuntivo chiude accusando un disavanzo di 9 milioni. Sembrerebbe un paradosso, roba da strizzacervelli. Ecco il motivo: «Al risultato di amministrazione bisogna sottrarre la parte accantonata e vincolata dice l'assessora -. Tra queste, la voce che pesa maggiormente, è l'accantonamento del fondo crediti di dubbia esigibilità, come richiesto dai principi contabili». A partire dall'anno in corso, le modalità di calcolo sono mutate e questo determina un accantonamento del fondo crediti di dubbia esigibilità, pari a 17.065.952,86, da accantonare nel rendiconto 2019. Il Decreto Milleproroghe prevede che gli enti che avevano utilizzato il metodo semplificato possono ripianare in un periodo massimo di 15 annualità, a decorrere dall'esercizio 2021, in quote annuali costanti, il disavanzo generato. Pertanto il disavanzo pari a 9.748.221,42 euro verrà diviso nelle annualità previste dal decreto. Questo significa che il mancato pagamento dei tributi da parte dei cittadini incide due volte negativamente sulla gestione in quanto l'ente non recupera le risorse necessarie per garantire i servizi e perché devono essere accantonate nel fondo le somme non riscosse incidendo negativamente sui risultati degli anni successivi. «In poche parole, il disavanzo determinato è solo tecnico, non deriva da una poco oculata gestione da parte dell'amministrazione, bensì dall'obbligo di applicare le nuove regole imposte dallo Stato. A tanto, si potrebbe sopperire solo con un incremento della percentuale di tributi dovuti dai cittadini, non a caso il nostro è un problema comune a tutte le altre amministrazioni. E meno male che siamo riusciti a registrare l'avanzo di 17 milioni, altrimenti la situazione sarebbe risultata drammatica».

Lieve incremento del gettito Tari. La percentuale di introiti relativi alla tassa rifiuti registra un piccolissimo scarto rispetto all'anno precedente. Se nel 2018 gli incassi erano stati il 61% rispetto al preventivato, nel 2019 la Tari, rispetto a un ruolo pari a 16.692.922,15, è stata corrisposta per 10.483.766,72, corrispondente al 62,8%, una media leggermente migliorata rispetto all'anno scorso, «in linea con le riscossioni degli altri Comuni, ma che bisogna comunque puntare ad aumentare», riconosce la responsabile delle Finanze di palazzo Mosti. Per le entrate di natura tributaria nel loro complesso, quelle previste ammontavano a 49.094.176,89 euro, accertate 45.090.812,12 ma ne sono state riscosse 37.089.442,03, quindi una percentuale pari all'82,2. L'Imu è stata riscossa per l'89,2% rispetto all'accertato (9,7 milioni). L'imposta comunale sulla pubblicità vale 473.433,32, mentre la Tosap 334.461,96 euro. I trasferimenti correnti da Stato e Regione ammontano a 9.017.076,81, ma l'ente, al 31 dicembre 2019, ne ha riscossi 6.122.476,10.
 


Le spese correnti impegnate ammontano a 47.972.066,56 euro più la quota del rimborso dei mutui pari a 3.991.789,79 quota capitale e 3.595.764,34 la quota interessi. Le spese del personale ammontano a 13.246.653,79. «Le azioni intraprese e da continuare a perseguire devono tendere a una corretta e sana gestione finanziaria non solo perché imposto dal Ministero e dalla condizione di dissesto finanziario, ma per una corretta azione amministrativa». Il conto consuntivo licenziato ieri dalla giunta va ora all'esame dei revisori dei conti per il prescritto parere, dopodiché, una volta acquisito il placet, sarà per venti a disposizione dei consiglieri prima di essere sottoposto all'esame del civico consesso.

Le consigliere del M5S Anna Maria Mollica e Marianna Farese addebitano all'amministrazione Mastella di essere «incapace di valorizzare il riconoscimento Unesco e l'enorme patrimonio di beni culturali, affidabile ai cittadini attivi con patti collaborativi di gestione».
Il M5S in una nota auspica che ci si impegni per una città più verde e più slow, in contrasto alle micidiali polveri sottili; sollecitare il ritorno al Km zero del Malies, ancora con problemi di collaudo; rilanciare lo storico progetto strategico di un aeroporto turistico in Contrada Olivola, in vista della elaborazione di una variante del Puc in quella zona. «Rendiamo noto che abbiamo chiesto all'assessora Del Prete di non perdere l'occasione per l'adesione alla candidatura al Consiglio d'Europa della Rotta di Enea, imperdibile itinerario culturale in 21 tappe».

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