Al Rummo ancora morti per Covid,
riesplode l'emergenza anestesisti

Al Rummo ancora morti per Covid, riesplode l'emergenza anestesisti
di Luella De Ciampis
Sabato 12 Febbraio 2022, 08:55
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Si consolida la teoria dell'altalena dei contagi emersi dal bollettino quotidiano della Protezione civile che registra 251 nuovi positivi contro i 297 di giovedì e i 250 di mercoledì. Negli ultimi tre giorni c'è sempre uno scarto di 40 unità in media, in calo oppure in ascesa. Tuttavia, l'epidemia, caratterizzata dalla assoluta predominanza della variante Omicron, continua a confermare un trend in decrescita, pur rimanendo in una fase delicata con un forte impatto sui servizi territoriali e assistenziali.

Tra le fasce più colpite dalla malattia, secondo i dati riferiti dal Ministero della Salute, i bambini tra zero e 11 anni e i ragazzi fino a 19 anni, a conferma che il virus continua a circolare nelle scuole, anche perché, la maggioranza della popolazione adulta ha raggiunto un tasso decisamente elevato di copertura vaccinale. Non accenna, invece, a placarsi l'ondata di decessi per Covid al Rummo, cominciata lunedì. Nella giornata di ieri, hanno perso la vita un 81enne di Montesarchio e un 88enne di Campagna, centro in provincia di Salerno. Sono così arrivate a 11 le morti nell'arco di soli cinque giorni e a 81 da fine agosto. Il bollettino quotidiano dell'ospedale oltre che ai due decessi, fa riferimento a 60 ricoverati nei reparti Covid, a tre nuovi ingressi e due dimissioni. Allo stato attuale, l'ospedale riflette una gestione tranquilla degli accessi e delle degenze per Covid ma preoccupa la sequela delle morti che non accenna a diminuire ma che è in linea con quanto sta accadendo nel resto dell'Italia.

«I decessi - dice il direttore generale Mario Ferrante oltre che all'età dei pazienti, sono legati al fatto che, nella maggior parte dei casi, si tratta di persone non vaccinate e con altre patologie. È in questi soggetti che il virus trova terreno fertile per continuare a sopravvivere, procurando danni, molto spesso irreversibili.

Purtroppo, quando si creano situazioni di questo tipo, diventa impossibile uscire vittoriosi dalla battaglia contro il virus, nonostante l'impiego di terapie che, nel corso di questi due anni, sono diventate più mirate. Il virus continua a circolare anche tra i circa 150 sanitari impegnati nei reparti Covid, per cui capita che alcuni di loro risultino positivi e debbano assentarsi. Nei periodi meno fortunati l'incidenza del personale assente raggiunge anche l'8% ma, ormai, siamo in grado di gestire anche questo tipo di emergenza nell'emergenza. La speranza è che la pandemia ci abbandoni definitivamente con l'arrivo della primavera, come previsto dalle autorità sanitarie».

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Tuttavia, la fine della pandemia non riesce a spegnere i riflettori sul fabbisogno di personale sanitario che continua a rappresentare la nota dolente, soprattutto per alcune branche mediche e in determinati settori. In questi giorni si è creato un altro «buco» nell'organico degli anestesisti. Infatti, i due medici in servizio, assunti con il concorso 2015/2021, hanno rassegnato le dimissioni proprio in un momento in cui il potenziamento dei letti di terapia intensiva Covid, richiede un ulteriore incremento dell'attività assistenziale. A questo punto, si è reso necessario procedere con lo scorrimento della graduatoria, assumendo a tempo indeterminato l'unico anestesista che ha comunicato la disponibilità a prestare servizio nell'ospedale cittadino. Nella stessa ottica di reintegro, il «Rummo» ha stipulato una convenzione con l'azienda ospedaliera Federico II di Napoli, finalizzata alla fruizione della graduatoria concorsuale della struttura partenopea per il reclutamento urgente di 8 operatori sociosanitari.

Tra i danni, alcuni dei quali irreparabili, fatti dal Covid, si affaccia timidamente un aspetto positivo caratterizzato dal fatto che in questi due anni, l'influenza stagionale è quasi scomparsa del tutto dal panorama delle malattie virali. Secondo l'Istituto superiore della sanità, nel Sannio, l'incidenza della sindrome influenzale ha raggiunto il 5 per mille ed è già in fase calante. È chiaro che, l'uso delle mascherine e la limitazione dei rapporti sociali hanno avuto un effetto determinante sull'azzeramento della circolazione del virus influenzale. In costante calo l'attività vaccinale: ieri solo 670 dosi negli hub rimasti aperti secondo il calendario dell'Asl.
 

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