Durazzano: controlli sulla sicurezza alimentare, in 14 a processo tra cui medici dell'Asl

L'inchiesta è partita nel 2018

Il tribunale di Benevento
Il tribunale di Benevento
di Enrico Marra
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 10:06 - Ultimo agg. 17:01
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Per irregolarità nei controlli sulle attività commerciali il Gup Vincenzo Landolfi ha deciso 14 rinvii a giudizio con udienza fissata davanti al terzo collegio presieduto da Sergio Pezza per il 19 luglio. I rinviati a giudizio sono Michele Sanzari, 71 anni, di Telese, all'epoca responsabile dell'Unità operativa prevenzione collettiva del Distretto Asl di Sant'Agata; Giovanni Matarazzo, 68 anni, di Vitulano, dirigente medico presso il Servizio veterinario dell'Asl; Dorota Jadwiga Wojciak, 50 anni e Pietro Di Nuzzo, 59 anni, di Durazzano, rispettivamente titolare e gestore di fatto di un ristorante; Francesco Pengue, 55 anni, di San Lorenzo Maggiore, biologo, dipendente Arpac; Lucia Antonio Vitale, 69 anni, medico di base; Adele Sanzari, 37 anni, di Telese; Daniela Mondrone, 43 anni, di Limatola amministratore di una società; Antonio Mauro, 69 anni, di Dugenta, titolare di una ditta; Giuseppe Lavorgna, 40 anni, di San Salvatore, titolare di una ditta di consulenza sulla sicurezza del lavoro; Giandomenico Petrillo, 47 anni, di Cusano Mutri, titolare di una agenzia funebre; Donato Lombardi, 46 anni, di Tocco Caudio, responsabile dei Servizi demografici del Comune; Vincenzo Ferraro, 61 anni, di Tocco Caudio, titolare di un'impresa di pompe funebri; Stefano Romano, 73 anni, medico convenzionato con l'Asl.

Le accuse, a vario titolo, sono di falso materiale commesso da pubblico ufficiale e da privato, abuso d'ufficio, falso ideologico, omissione in atti di ufficio, rivelazione di segreti di ufficio. Le indagini hanno preso il via da una ispezione dei Nas di Salerno, dell'aprile del 2018 in un ristorante di Durazzano.

Furono sequestrati alimenti conservati in modo non idoneo, e indicati lavori da eseguire, sospendendo. l'attività. Due funzionari Asl, dopo due giorni sostennero che le prescrizioni erano state attuate e l'attività riprese. Ma un successivo controllo attestava che le prescrizioni erano state solo parzialmente eseguite. Comportamenti irregolari che vengono contestati a Sanzari, a Matarazzo e ai gestori del ristorante. Contestati, poi, mancati controlli in un impianto di macellazione a Bonea e in locali di Frasso, Durazzano e Sant'Agata.

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C'era anche chi rivelava notizie riservate, come esposti e relazioni dei Nas e visite di controllo nei locali. Per l'accusa venivano attestate visite necroscopiche, mai fatte, per decessi per cause naturali. Da qui il coinvolgimento di due operatori del settore. Gli indagati sono difesi da Angelo Leone, Sergio Rando, Stefano Meccariello, Ettore Marcarelli, Mario Palmieri, Carlo Marino, Vincenzo De Blasio, Francesco Fusco, Veronica Pasquino, Maria Carmine Maturo, Enrico Francesca e Giovanni Procaccini. Nell'udienza di ieri Matarazzo ha fatto delle dichiarazioni spontanee respingendo le accuse.

 

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