Benevento procede verso la transizione ecologica con il passo del gambero. È il quadro non confortante reso da «Ecosistema urbano 2022», il dossier di Legambiente sulle buone pratiche ambientali. Il capoluogo sannita si piazza soltanto 76° nella classifica delle città «green» guidata dalle inarrivabili Bolzano, Trento e Belluno. Ma a impensierire è soprattutto il trend della performance: Benevento scivola di 19 gradini rispetto allo scorso anno chiuso al 57° posto, e perde ben 51 posizioni dal 2016, anno d’inizio della rilevazione. Un tracollo progressivo evidentemente non attribuibile a incertezze occasionali o anomalie statistiche, ma che sembra avere motivazioni più profonde. E non possono consolare i riscontri ugualmente poco esaltanti delle altre città campane: Caserta (67°) e Avellino (69°) precedono Benevento di poche lunghezze, Napoli (92°) e Salerno (99°) affondano nelle ultimissime posizioni nazionali.
Rispetto allo studio redatto nel 2021, Benevento perde 5 punti percentuali passando da una valutazione del 52,8% (appena sufficiente) al 47,3% attuale che la colloca sotto la linea minima di galleggiamento.
Un riscontro che migliora un po’ se si guarda più in generale all’indicatore del verde urbano nel quale la città è al 59° posto con 22,1 metri quadrati per abitante. Al di sopra dello standard nazionale invece la superficie di isole pedonali (32° posto). Cattive notizie arrivano ancora una volta dalla qualità dell’aria, conclamato tallone d’Achille. Con 25 microgrammi di polveri Pm10 di media giornaliera, Benevento è 66esima in Italia e tra le peggiori al Sud. Male anche il dato dell’ozono (71° posto), migliora invece il biossido d’azoto (19°). Conferme in negativo anche sul fronte idrico. L’assenza del depuratore inchioda la città dei fiumi a un miserrimo 104° posto su 105 capoluoghi, così come le reti colabrodo fanno arrivare nei rubinetti meno della metà dell’acqua immessa (tasso di dispersione del 54,9%). Carenze strutturali sulle quali si sta lavorando ma con tempi inevitabilmente ancora lunghi. Dove si potrebbe fare di più e subito, invece, è sui consumi delle famiglie, anch’essi non virtuosi: con 150,7 litri al giorno utilizzati da ogni abitante, Benevento è 61esima in Italia.
Dolenti note anche dalla mobilità, al momento tutt’altro che sostenibile a causa di un mix letale di cattive abitudini individuali e insufficienti buone pratiche collettive. Troppo elevato continua a essere il ricorso a mezzi di trasporto privati: in città circolano 67 automobili ogni 100 abitanti, in pratica una per ogni patentato. L’alternativa dei bus è perlopiù snobbata dai beneventani che si piazzano soltanto al 73° posto. E del resto l’offerta del servizio, secondo la ricerca, è la 70esima del Paese. In tema di mobilità ci si può consolare con due raggi di sole che filtrano dalle arcigne maglie del dossier: con 20 metri ogni 100 abitanti, Benevento è la 17esima città in Italia per estensione di piste ciclabili. Va inoltre salutata con estrema soddisfazione la terza più bassa performance nazionale per numero di incidenti gravi. Positivo, ma non è una novità, anche il bilancio della gestione dei rifiuti che sotto l’egida dell’Asia si conferma in linea con i migliori standard nazionali (47esima assoluta) e ai vertici nel Meridione dove Benevento si piazza nella top ten. Contenuta rispetto alla media anche la produzione (19° posto).