«Questa è l'ultima zona della Campania, a ridosso della Puglia. Vi posso garantire che questo ospedale, qui, non lo avrebbero fatto nemmeno tra duecento anni se noi non avessimo deciso di farlo». Così il governatore Vincenzo De Luca ha esordito davanti al presidio sanitario di San Bartolomeo in Galdo, dopo aver tagliato il nastro e inaugurato l'apertura dell'ospedale di comunità. «Un territorio periferico e lontano dai centri - ha continuato - con poche migliaia di elettori, è considerato come un territorio da abbandonare. Per questi territori con ci sono investimenti mentre è comodo farlo dove ci sono tante preferenze. Ma noi non facciamo quello che è più comodo ma ciò che è più giusto per i cittadini. Complimenti al direttore e alla struttura dell'Asl, sono stati bravi a realizzare questa casa e ospedale di comunità. Mi complimento con i sindaci presenti. Hanno dato prova di serietà e compattezza, contribuendo a raggiungere questo importante risultato. Grazie ai cittadini per averci aspettato, ma quanto hanno atteso? 60 anni? Avete avuto la fortuna di aver tenuto in vita l'ospedale». Presenti il prefetto Carlo Torlontano, il questore Edgardo Giobbi, il presidente della Provincia Nino Lombardi, il colonnello dei carabinieri Carmine Apicella, e il comandante provinciale della Guardia di Finanza Eugenio Bua. «In Campania - riprende il governatore - abbiamo un grande vizio, la lamentosità. Ovunque è un pianto greco, per fortuna oggi qui nessun lamento. La benedizione la voleva fare Mastella, l'ho dovuto frenare in tempo». De Luca poi predica prudenza perché il Covid non è scomparso: «Gli unici in Italia che offrono il gomito e hanno la mascherina siamo in due, io e Mattarella»
«La verità è figlia del tempo - ha esordito il sindaco Carmine Agostinelli - Stiamo vivendo un momento storico. Non smetterò mai di ringraziare i vertici dell'Asl. Ma ringrazio il presidente De Luca per averci onorato della presenza che non è forma ma sostanza, perché rende onore alla comunità fortorina e rende merito a un lavoro quotidiano e sinergico dal punto di vista istituzionale». Il parroco, don Gianluca Spagnuolo, e il vicario generale dell'Arcidiocesi di Benevento, Don Franco Iampietro, hanno impartito la benedizione.