Hortus, a Benvevento restauro
e un'arena per gli spettacoli

Hortus, a Benvevento restauro e un'arena per gli spettacoli
di Paolo Bocchino
Mercoledì 30 Marzo 2022, 08:51
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Non un semplice restauro ma una nuova fruizione dell'Hortus Conclusus. È quanto si propone di realizzare il progetto «L'Hortus 2.0 - Completamento e valorizzazione dell'Hortus Conclusus», partito ieri mattina con la consegna delle aree da parte del Comune alla ditta esecutrice RH Builder. Un cantiere tra i più attesi nell'ambito della pianificazione varata con il Programma integrato città sostenibile di Palazzo Mosti. La prospettiva finale è la riqualificazione del pregevole giardino-monumento che porta la firma di Mimmo Paladino, più volte al centro di querelle per lo stato di incuria e per la sua valorizzazione solo parziale.

L'intervento scattato ieri avrà il compito di riportare a nuova luce il grande patrimonio donato alla città dal maestro della Transavanguardia, ma anche la creazione di una nuova area per il tempo libero, le iniziative culturali, gli spettacoli nello slargo che si apre al di là del muro sormontato dalla celeberrima installazione del Cavallo paladiniano.

Uno scrigno di bellezza che si vuole integrare ancor più alla zona di via Annunziata, realizzando quel collegamento con il Corso Garibaldi che era nelle intenzioni dei progettisti iniziali Pasquale Palmieri e Roberto Serino, il primo dei quali tuttora in forze al settore tecnico diretto da Antonio Iadicicco. Resta da augurarsi che lo svolgersi del complesso cantiere ubicato nel cuore del centro storico non subisca intoppi logistici né rallentamenti sulla tabella di marcia. Il completamento dei lavori, da contratto, è previsto in 305 giorni, dunque verosimilmente tra un anno considerando anche qualche fisiologico stop.

«Benevento, dalla cinta muraria trarrà nuova luce tutto il centro storico»

Gli interventi partiranno lunedì sotto la supervisione della responsabile del procedimento Simona De Filippo e delle progettiste Laura Lampugnale, Rosanna Giallonardo, Angela Riccio. Una cabina di regia tutta in rosa che si completa con la consulenza di Marta Fegiz, espressamente indicata da Paladino per curare la nuova proposizione del patrimonio verde. L'illuminotecnica sarà eseguita da Pietro Palladino, soltanto quasi omonimo del maestro, la cui firma in città sarà visibile anche sul nuovo progetto di illuminazione artistica delle Mura medievali. «Finalità dell'intervento - illustra la relazione progettuale - è il restauro dell'opera in tutte le sue componenti artistiche, architettoniche e paesaggistiche, e la sistemazione dell'area adiacente assicurando una fruizione continua degli spazi. Attualmente l'Hortus Conclusus versa in uno stato manutentivo di parziale abbandono che, in combinazione agli inevitabili effetti del tempo e degli agenti atmosferici, ha determinato un complessivo deterioramento delle opere d'arte e degli elementi architettonici».

Per quanto riguarda l'ingresso rosso da vico Noce, sono in programma l'asportazione dell'intonaco ammalorato e la tinteggiatura. Per le pavimentazioni in blocchi di pietra calcarea mista a laterizi e pietre vulcaniche è in programma il ripristino e la pulitura. Restyling anche per i muretti in tufo e pietre con ripristino dei bauletti in cocciopesto sulle creste, così come verranno rimessi a nuovo la fontana con sedute, la suggestiva «struttura rossa», i bagni e i chioschi in legno del maestro Mendini. Ci sarà anche una importante new entry: nell'occasione sarà realizzato anche il chiosco biglietteria per il previsto pagamento del ticket d'ingresso che andrà in vigore a lavori ultimati. In parallelo ma non secondario per importanza, verrà realizzato l'ampliamento dell'Hortus nello spiazzo contiguo che affaccia su via Annunziata. Con 850 metri quadrati dei quali 265 di verde e 73 occupati dal palco per spettacoli, ospiterà un'area a gradoni e una cavea, la prima costituita da tre grandi terrazze.

Uno spazio immaginato per ospitare momenti di divertimento ma nel pieno rispetto della sacralità artistica dei luoghi adiacenti, con l'iconico cavallo di Paladino a vigilare dall'alto del muro di confine che per l'occasione vedrà l'apertura di un secondo varco. In prospettiva inoltre si punta a completare la connessione con la sottostante via Annunziata attraverso un accordo con l'Università, attuale detentrice dei locali del San Vittorino adibiti a uffici amministrativi. Una rampa di scale o l'ascensore già presente nello stabile potrebbe costituire un asse di connessione con Corso Garibaldi di sicuro appeal, anche turistico.

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