Berlusconi, da Telese al Palatedeschi: «Che bella Benevento»

L'ultima visita nel 2009 nel Palatedeschi gremito di fan

Berlusconi
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di Valerio Esca
Martedì 13 Giugno 2023, 08:19
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L'ultima visita in città risale all'11 ottobre 2009. Silvio Berlusconi era il presidente del Consiglio e fu accolto da un Palatedeschi gremito in ogni ordine di posto. Sul palco, a fare gli onori di casa, la sua pupilla sannita, l'allora deputata Nunzia De Girolamo. Berlusconi si trasformò nel mattatore di sempre: novanta minuti - la durata di un'intera partita di calcio - di attacchi alla magistratura, alla stampa estera («Sputtana il Paese»), e al «nemico» politico, il Partito democratico. Aveva da poco dovuto ingoiare un boccone amaro, il «niet» della Corte Costituzionale al «Lodo Alfano», e non le mandò a dire: «Stiamo studiando la riforma del processo penale, ma è già pronta.

Lo stesso vale per la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri». Un atto che l'ex premier ha sempre reputato «fondamentale». Rilanciò anche il tema della «stretta sulle intercettazioni», considerando come «bene primario la privacy dei cittadini italiani, a difesa della Costituzione». L'idea messa in campo dal suo governo era quella di prevedere una legge che limitasse le intercettazioni telefoniche soltanto ai reati gravi. Tutti temi che sono ritornati a galla oggi, con l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni, e che hanno provocato negli ultimi mesi non poche fibrillazioni. «Berlusconi ne parlava già quattordici anni fa» hanno continuato a ripetere in questi mesi dal quartier generale di Fi. Come a dire: «Le battaglie politiche del Cavaliere per il centrodestra fanno "giurisprudenza"».

Fu affidato al leader indiscusso del centrodestra moderato il compito di chiudere la «Festa della libertà» con un comizio tra il serio e il faceto, in pieno stile Berlusconi. Il premier non risparmiò battute e qualche barzelletta. E come sempre nella sua epoca d'oro applausi, cori, musiche e ovazioni da stadio. Non mancò all'esterno del Palatedeschi qualche momento di tensione. A manifestare nel pomeriggio un nutrito gruppo di insegnanti precari sanniti. Una protesta iniziata in mattinata, seguita poi da un corteo che raggiunse il luogo del comizio del presidente del Consiglio. Chi c'era ricorda qualche attimo di frizione tra i manifestanti e i sostenitori del Cavaliere, ma nulla più di qualche spintone.
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Un legame quello con il Sannio che non si è mai spezzato. Grazie anche gli amici con i quali Berlusconi ha continuato a mantenere ottimi rapporti. Basti pensare all'attuale sindaco di Benevento Clemente Mastella (con lui ministro del Lavoro nel 1994-1995) o alla stessa De Girolamo (come lei stessa racconta nell'intervista nella pagina accanto, ndr). Basti ricordare quando l'imprenditore che ha sempre sostenuto di sentirsi a casa durante i suoi tour elettorali in Campania intervenne telefonicamente nel 2019, durante un'iniziativa elettorale di Leonardo Ciccopiedi (candidato quell'anno alle Europee) scagliandosi contro De Luca e sottolineando come stesse «sfasciando la sanità pubblica». Rimarcò in quell'occasione: «So che il Rummo è un disastro».

Presenti in sala all'epoca anche Armando Cesaro (oggi passato con Italia viva di Matteo Renzi) e Barbara Matera (ex eurodeputata).


In uno degli ultimi interventi a distanza in collegamento telefonico, a una delle tante iniziative elettorali degli ultimi anni, l'ex premier si lasciò andare ad una dichiarazione d'amore per il capoluogo sannita: «So che siete nella bella Benevento» beccandosi gli applausi dei presenti. Ma il leader degli azzurri nel corso degli anni ha mantenuto aperto il filo del dialogo non solo con la città, ma anche con la provincia. Nella sua visita del 30 agosto 2007 a Telese fu il protagonista assoluto della festa nazionale dei Popolari Udeur, partito guidato dall'allora ministro della Giustizia Mastella.
 

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