Il maxi progetto della «Torre»
supera lo scoglio del Tar

Il maxi progetto della «Torre» supera lo scoglio del Tar
di Paolo Bocchino
Giovedì 4 Agosto 2022, 08:39 - Ultimo agg. 14:54
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Il maxi progetto della «Torre» supera lo scoglio del Tar grazie allo scudo anti ricorsi. L'ombrello difensivo introdotto dal Governo con il decreto 77/2021 a tutela delle opere del Pnrr si è aperto anche sul piano da 15 milioni varato da Palazzo Mosti per la ricostruzione previo abbattimento del complesso scolastico di via Nicola Sala. L'intervento che ha visto il Comune di Benevento tra i 212 finanziati in Italia nell'ambito del bando «Scuole nuove» del ministero dell'Istruzione potrà così proseguire senza l'incertezza dell'azione legale avviata dai Comuni di Moiano e Piedimonte Matese (nel Casertano) contro lo stesso dicastero e nei confronti del municipio beneventano che aveva conseguito la 31esima e ultima posizione utile per il finanziamento tra gli enti campani. 

Situazione che resta invariata. La sezione Terza bis del Tar Lazio (presidente Elena Stanizzi) ha respinto le istanze cautelari dei due Comuni ricorrenti che chiedevano l'annullamento della «comunicazione di esclusione dalla procedura e della graduatoria» emesse il 9 giugno dal ministero Istruzione al termine della valutazione delle candidature pervenute nell'ambito dell'Avviso pubblico dello scorso 2 dicembre per la «Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici». La procedura si incardina nella Missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica), componente 3 (Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici) del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L'iter concorsuale ha sorriso a Palazzo Mosti che ha ottenuto l'erogazione del budget richiesto di 15.173.000 euro per la ricostruzione e l'efficientamento energetico della scuola media ed elementare «Federico Torre», e dell'annessa scuola dell'infanzia «Sala» che saranno realizzate in unico sito all'angolo tra via Nicola Sala e via Marmorale.

Nell'ambito dell'articolato progetto sorgerà anche una nuova piazza per favorire l'aggregazione sociale in un'area che al momento ne è priva.

Secondo i giudici amministrativi della sede capitolina, «nei giudizi che riguardano le procedure di progettazione, autorizzazione, approvazione e realizzazione delle opere finanziate con le risorse previste dal Pnrr, in sede di pronuncia cautelare si tiene conto della coerenza della misura adottata con la realizzazione degli obiettivi e il rispetto dei tempi di attuazione del Pnrr». Richiamato l'articolo 125 del Codice di procedura amministrativa, il Tar Lazio ha inoltre evidenziato come «in sede di pronuncia del provvedimento cautelare si tiene conto delle probabili conseguenze del provvedimento per tutti gli interessi che possono essere lesi, nonché del preminente interesse nazionale alla sollecita realizzazione dell'opera». Soppesate le argomentazioni in campo, i togati amministrativi hanno dunque considerato «recessivo l'interesse dei ricorrenti rispetto a quello nazionale, anche in considerazione del fatto che essi possono comunque usufruire, nel caso di esito favorevole del giudizio (di merito, ndr), del riconoscimento di una somma di denaro a titolo risarcitorio». Posizioni consolidate che sembrano destinate a restare tali anche dopo l'udienza decisiva fissata per il 6 dicembre. Il tribunale laziale anticipa la direzione che potrebbe prendere il verdetto evidenziando come «a una sommaria delibazione, sembrerebbe non sussistere il fumus di fondatezza». Esito accolto con soddisfazione a Palazzo Mosti che si è affidato al patrocinio del noto amministrativista partenopeo Andrea Abbamonte. 

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