Immobili, valore a picco nel Sannio: chi vende perde il 32%

San Giorgio e Telese soffrono di più, in città lievi segnali di ripresa da aprile

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di Domenico Zampelli
Martedì 27 Giugno 2023, 09:18
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Crolla il mercato immobiliare sia in città che in provincia, adesso le case costano molto meno, e questo avviene per colpa di un calo dei prezzi che arriva anche a 700 euro al metro quadro rispetto a 10 anni fa. E si delinea una fascia di sofferenza che coinvolge la fascia appenninica compresa fra le province di Avellino, Benevento, Campobasso Isernia e Foggia. Per il capoluogo sannita, peraltro, sembra esserci qualche timido segnale di ripresa.

Non rappresenta di certo una fonte di entusiasmo il report sui prezzi di vendita nelle province italiane realizzato da «Idealista».

Nel Sannio il prezzo medio a metro quadro per le abitazioni si aggira intorno agli 875 euro in una forbice nazionale compresa fra i 675 euro di Isernia e i 4.400 euro di Bolzano. I numeri sono chiarissimi, in Italia stanno messi peggio solo 13 territori: oltre a Isernia ci sono Cosenza, Reggio Calabria, Avellino, Frosinone, Rieti, Alessandria, Asti, Biella, Vercelli, Caltanissetta, Enna e Ragusa. Rispetto a 10 anni fa il calo percentuale supera il 32%: nel 2012 si poteva sperare di vendere a 1.300 euro al metro quadro. In questo caso, però, la crisi morde dovunque: ci sono 24 province in Italia che fanno registrare decrementi maggiori rispetto al Sannio.

Fra i Comuni della provincia a soffrire di più in termini percentuali è San Giorgio del Sannio, dove il prezzo medio è sceso al di sotto dei mille euro al metro quadro fermandosi solo a quota 958 euro: gli oltre 1.300 euro del periodo prepandemia ormai sono solo un ricordo. Calo più contenuto invece a Telese Terme: anche qui il mercato è sceso fino a 960 euro al metro quadro, ma la base di partenza prepandemia era a quota 1.150 euro. Sono lontani Sant'Agata dei Goti (824 euro), Airola (798 euro) ma soprattutto Apice: qui ci si ferma a 697 euro al metro quadro, ma c'è la piccola consolazione rappresentata da una quotazione che si è mantenuta costante negli ultimi anni.

E Benevento città? Nel capoluogo naturalmente la quotazione è più alta, raggiungendo una media di 1.141 euro al metro quadro, ma se si guarda alla valutazione media degli immobili 10 anni fa (quando venivano superati i 1.800 euro al metro quadro), si comprende quanto la crisi abbia morso e stia mordendo i proprietari di casa beneventani. In percentuale il calo è del 37,7%, oltre 10 punti in più della media nazionale. Fanno peggio solo 12 altri capoluoghi: Frosinone, Rieti, Viterbo, Genova, Campobasso, Isernia, Asti, Foggia, Palermo, Ragusa, Massa Carrara e Terni.

Dalla ricerca emergono alcune fasce di territorio che hanno visto concentrarsi i cali maggiori: una di queste concentrata nella fascia appenninica che ricomprende le province di Benevento, Avellino, Campobasso, Isernia e Foggia. Accade anche per le zone interne della Sicilia, per il territorio piemontese che confina con la Lombardia (Alessandria, Biella, Vercelli e Asti) e per la stessa Umbria. Una piccola consolazione per Benevento è rappresentata dal fatto che comunque in termini assoluti la valutazione media delle case è maggiore rispetto a ben 24 altri capoluoghi di provincia italiani. Per quanto riguarda infine il raffronto con le altre province campane, il valore medio delle abitazioni in provincia è superiore solo a quello irpino, che si ferma a 865 euro al metro quadro.

La provincia di Caserta si attesta invece a 1.150 euro al metro quadro, quella di Salerno a 1.676 euro e quella di Napoli a 2.137 euro. Per quanto riguarda invece i prezzi nelle città capoluogo, Benevento è ultima in una classifica regionale che vede nell'ordine Avellino (1.239 euro al metro quadro), Caserta (1.574 euro), Salerno (2.525 euro) e Napoli (2.589 euro). Le prospettive future? La provincia arranca un po', ma la città fa intravedere qualche segno positivo, in linea con la tendenza a livello nazionale. Più in particolare, rispetto al mese di aprile i prezzi in città sono saliti dello 0,6% (mentre l'incremento nazionale è stato dello 0,2%), mentre la variazione trimestrale dice +3,5% (in Italia +1,1%) e quella annuale risulta in terreno positivo del 3,8%, contro una media nazionale dell'1,9%

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