A Limatola i lavoratori Esi entrano in stato di agitazione

Uil, Filas e Cil: «Verranno garantite solo le ore previste dal capitolato di appalto»

Il comune di Limatola
Il comune di Limatola
di Vincenzo De Rosa
Sabato 16 Marzo 2024, 19:29
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I lavoratori continueranno a garantire le loro prestazioni, ma esclusivamente nel rispetto delle 3 ore e 10 minuti giornaliere previste dal capitolato di appalto. E’ questo quanto emerso dall’assemblea dei lavoratori dell’azienda “E.S.I”, addetta al servizio della raccolta e dello spazzamento per il Comune di Limatola, nel corso della quale alla presenza del segretario generale di Uil Trasporti di Avellino Cosimo Pagliuca, del segretario provinciale Filas Francesco Tescione e del delegato Cil Erasmo Viscusi è stato proclamato anche lo stato di agitazione.

«I rappresentanti sindacali - si legge nella nota condivisa di Uil, Filas e Cil - hanno spiegato che l’amministrazione comunale intende attuare i poteri sostitutivi, a seguito della nota inviata dalle organizzazioni sindacali, per il pagamento delle spettanze relative ai mesi di gennaio e febbraio 2024 con la precedente azienda che gestiva il servizio.

Si è inoltre enunciato ai lavoratori le motivazioni per le quali nel passaggio di cantiere non sono state garantite le percentuali di ore, assicurate dalla precedente azienda. Dopo i vari interventi dei lavoratori si è stabilito all’unanimità che gli stessi effettueranno solo ed esclusivamente le 3 ore e 10 minuti giornaliere come da capitolato di appalto».

«A conclusione del dibattito - si legge nella stessa nota - le organizzazioni sindacali hanno chiesto all’assemblea di dichiarare lo stato di agitazione, che è stato accolto senza alcun voto contrario. I lavoratori tutti si scusano fin da ora con la cittadinanza in quanto certamente, con tale esiguo orario di lavoro, si verificheranno disservizi. Ci auguriamo che, come da impegni presi, l’amministrazione faccia i passi dovuti per sanare questa disagiata situazione che si è venuta a creare e coadiuvare i lavoratori in questa battaglia per garantire i livelli occupazionali già acquisiti da anni».

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