Maxi appalti per le strade provinciali, arriva il primo stop del Tar alle gare

Il Tar ha sospeso la procedura di gara per la strada di collegamento Fortore-Statale 90 bis.

Maxi appalti per le strade provinciali, arriva il primo stop del Tar alle gare
Martedì 29 Novembre 2022, 09:57 - Ultimo agg. 18:50
4 Minuti di Lettura

Gli appalti per le grandi opere nel Sannio sono sempre più a rischio. La conferma al caso segnalato domenica è arrivata ieri da Napoli dove il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il primo dei ricorsi depositati dall'Associazione costruttori di Confindustria e da 12 aziende edili. La Prima sezione del Tar ha giudicato fondata la richiesta di sospensiva della procedura di gara avviata dalla Provincia per la realizzazione del primo tronco della strada di collegamento Fortore-Statale 90 bis.

Un'opera da 30,6 milioni, tra le più importanti in cantiere nell'intera provincia.

Con decreto del presidente Talamone, il Tar ha intimato alla Rocca di non dar seguito all'apertura delle buste contenenti le offerte in attesa che lo stesso Tar si pronunci in merito all'esito dell'udienza già calendarizzata per il 14 dicembre. In quella occasione si costituirà anche l'Avvocatura provinciale che in questa prima fase ha potuto soltanto fornire una relazione sintetica nella giornata di sabato, su richiesta dello stesso presidente di sezione.

Si attendono adesso gli esiti dell'altro ricorso prodotto da Ance Campania, Ance Benevento e dalla dozzina di imprese firmatarie, contro la procedura di gara indetta dall'agenzia regionale Acamir per il completamento della Fondovalle vitulanese. Un cantiere da 31,4 milioni, altro tassello fondamentale nella rete infrastrutturale della provincia che rischia di arenarsi sugli scogli del contenzioso legale. È già all'orizzonte la data ultima fissata per l'assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti da parte delle stazioni appaltanti, ovvero il 31 dicembre. Deadline che appare ormai un miraggio quandanche il Tar tra due settimane dovesse dare disco verde alla prosecuzione degli iter di gara avviati da Provincia e Acamir. Se non interverranno deroghe ad hoc, invocate da più parti nel Paese per situazioni analoghe, c'è il rischio che vengano revocati finanziamenti corposi e particolarmente importanti per lo sviluppo locale. E la situazione rischia di travolgere anche l'appalto integrato indetto da Acamir per la Fondovalle Tammaro (tratto Castelpagano - Santa Croce del Sannio) che vale ulteriori 17 milioni, già nel mirino dei ricorrenti. 

Video

Un apparente paradosso, un clamoroso autogol del territorio dal momento che l'iniziativa legale parte proprio dal Sannio. Ma Ance Benevento ha già spiegato nei giorni scorsi come la battaglia avviata riguardi la salvaguardia dei principi essenziali delle procedure concorsuali, a partire dalla congruità dei costi a base di gara fattisi insostenibili con gli attuali prezzi di mercato delle materie prime. «I bandi - hanno spiegato nelle scorse ore i costruttori affiliati a Confindustria - sono in contrasto con la normativa vigente in tema di revisione dei prezzi, nonché rispetto all'aggiornamento dei prezzari ai sensi del decreto Aiuti. Per il terzo lotto della Fondovalle vitulanese, i prezzi indicati sarebbero sotto soglia per il 55 per cento, mentre per il primo tronco di collegamento Foiano ValfortoreStatale 90 bis, parliamo del 34 per cento in meno». Una mobilitazione che ha raccolto l'adesione pressoché plebiscitaria delle imprese di settore, concordi nel reputare irreali i termini fissati dagli avvisi pubblici di Provincia e Acamir.

Posizione che appare corroborata dal primo responso giudiziario emesso ieri dal Tar, ancorché limitato alla fase cautelare: «Un pronunciamento che non ci sorprende minimamente - commenta il presidente di Ance Benevento Mario Ferraro - Se siamo giunti ad adire le vie legali, nostro malgrado, lo abbiamo fatto esclusivamente perché costretti da termini di gara assolutamente insostenibili alle condizioni attuali. A nostro avviso è impossibile portare a termine le opere con i prezzari stabiliti dalle stazioni appaltanti. I ricorsi hanno rappresentato l'ultima possibilità di farci sentire che ci era rimasta, dal momento che Provincia e Acamir hanno ritenuto di non prendere in considerazione le dettagliate segnalazioni che avevamo trasmesso loro a tempo debito. Pertanto, benché non sia la soluzione che preferissimo, dobbiamo adesso attendere le valutazioni dei giudici in merito. Non sarà una vittoria per nessuno, ma non l'abbiamo voluto certamente noi».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA