«Mercato delle pennette»,
via agli interrogatori sprint

«Mercato delle pennette», via agli interrogatori sprint
di Enrico Marra
Domenica 14 Giugno 2020, 10:45 - Ultimo agg. 2 Agosto, 11:23
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Dopo il blitz gli interrogatori. Da martedì saranno ascoltati presso la caserma della Guardia di finanza tutti e 110 indagati per i concorsi truccati per entrare nelle forze dell'ordine. Il Gip Vincenzo Landolfi, domani mattina, interrogherà i tre indagati finiti in carcere: Giuseppe Sparaneo, 51 anni, funzionario dei vigili del fuoco e Antonio De Matteo, 68 anni, anche lui funzionario dei caschi rossi, ma in pensione. Nel carcere romano dove è ristretto sarà ascoltato, per rogatoria, il viceprefetto dirigente del dipartimento del ministero dell'Interno, Claudio Balletta, di 65 anni. Nella stessa mattinata saranno interrogati Antonio Laverde, 44 anni, maresciallo della Finanza in servizio al Comando generale e Vito Russo, 40 anni, appuntato dei Carabinieri anche lui in servizio a Roma, entrambi ai domiciliari. Nei prossimi giorni saranno, poi, sentiti altre tre indagati destinatari di ordinanze: Alessandro Filippo Lupo di 56 anni, vigile del fuoco e sindacalista, Gianluca Galliano, 45 anni, agente di polizia. Entrambi sono stati sospesi dal servizio per un anno. Infine sarà anche ascoltato Edoardo Zolli, 66 anni, per il quale vige l'obbligo di dimora ad Apollosa, indagato per una sua attività di mediazione. Accusati di essere al vertice dell'organizzazione a delinquere, sono Balletta, De Matteo e Sparaneo, difesi dagli avvocati Antonio Leone, Gerardo Giorgione e Bruno Naso. Per gli altri indagati si ipotizzano con posizioni differenziate i reati di corruzione, e rivelazione di segreti di ufficio.

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GLI STEP
«Cercheremo di agire in tempi rapidi», ha detto il procuratore Aldo Policastro. Tenendo fede a questo impegno, il colonnello della Guardia di finanza Mario Intelisano e il capitano Carlo Iannuzzo hanno organizzato otto postazioni in modo che, nel giro di due o tre giorni, potranno essere ascoltati tutti gli indagati. In particolare si tratta di chi aveva versato denaro per cercare di superare questi concorsi e chi aveva collaborato con l'organizzazione dedita al «mercato delle pennette». Il caso vuole che gli interrogatori abbiano inizio proprio il 16 giugno, data in cui doveva essere emesso il bando per un concorso nei vigili del fuoco Le conclusioni passeranno al vaglio del procuratore Policastro e del sostituto procuratore Francesco Sansobrino che hanno coordinato queste indagini.

LA CHIAVE
Proprio Sansobrino ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione a utilizzare un trojan, il virus informatico che, inserito in un telefonino o un computer, restituisce informazioni. Il trojan era stato collocato nel telefono di De Matteo ed è risultato determinante per le indagini. Un espediente usato, dallo stesso magistrato, per individuare gli autori dell'omicidio di Giuseppe Matarazzo, un 45enne pastore di Frasso Telesino ucciso a colpi di pistola il 19 luglio del 2018 dinanzi alla sua abitazione. I due imputati, nel processo ancora in corso, Giuseppe Massaro 56 anni, di SantAgata dei Goti, e Generoso Nasta 31 anni, di San Felice a Cancello, arrestati il 28 dicembre del 2018 dai carabinieri, hanno visto utilizzare contro di loro affermazioni captate attraverso il trojan. E anche in questo procedimento il Gip Vincenzo Landolfi ha tenuto a precisare «lutilizzabilità delle intercettazioni tramite captatore informatico». Gli indagati sono difesi tra gli altri dagli avvocati: Angelo Leone, Antonio Leone, Marcello DAuria, Andrea de Longis, Antonio Castiello, Mario Izzo, Domenico Russo, Domenico Vessichelli, Raffale Tibaldi, Oreste Viola, Ettore Marcarelli, Michele Rillo, Cecilia del Grosso, Tullio Tartaglia, Vittorio Fucci, Vincenzo Sguera, Luca Paglia, Roberto Prozzo, Giuseppe Massarelli, Nazzareno Fiorenza, Antonio Maddalena.
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