Movida a Benevento, ora nuove
misure: a rischio i drink in piedi

Movida a Benevento, ora nuove misure: a rischio i drink in piedi
di Paolo Bocchino
Martedì 9 Giugno 2020, 08:31
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«Qualcosa deve cambiare. Fino a quando saranno in vigore le norme anti-contagio non possiamo consentire scene come quelle viste nelle scorse sere». Clemente Mastella è perentorio. La movida della fase 2 somiglia troppo a quella pre-Covid e va riveduta e corretta. «Ho chiesto al prefetto Cappetta di convocare un Comitato per l'ordine pubblico nel quale discutere la questione» rivela il sindaco al quale ieri mattina come anticipato ha relazionato il comandante della polizia municipale Fioravante Bosco. Il primo fine settimana trascorso dai giovani tra i vicoli sarebbe filato via senza scossoni se non ci trovassimo ancora nello strano limbo tra futuro e passato. La testa di tutti è proiettata nelle magnifiche sorti e progressive che ci si augura seguiranno i terribili mesi della pandemia. Ma quanto accaduto incombe sul presente pregiudicando anche il semplice chiacchierare con amici in una piacevole sera di primavera: «Non possiamo pensare che sia tutto già alle spalle - evidenzia Mastella - Serve ancora cautela e pur comprendendo le esigenze di socializzazione dei ragazzi occorre fare qualche ulteriore sacrificio per non disperdere quanto di buono si è fatto. Invito gli esercenti ad avvalersi della possibilità data dal Comune di richiedere spazi esterni ai locali per posizionare tavoli e sedute senza oneri aggiuntivi. In tal modo si potrà gestire la presenza dei ragazzi con maggiore sicurezza».

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Ma il tema in agenda non sarà soltanto il distanziamento fisico che è mancato nell'ultimo weekend. Con il ritorno del popolo dei drink in centro storico sono tornate anche le tradizionali rimostranze dei residenti che hanno prontamente pubblicato sui social le immagini degli assembramenti corredate da lagnanze su schiamazzi notturni e bisogni fisiologici a cielo aperto: «Bisogna tener conto anche delle legittime istanze di chi abita quei luoghi - riconosce Mastella - Dobbiamo trovare una soluzione che contemperi le esigenze di tutti i portatori di interesse».
I CASCHI BIANCHI
Quadratura del cerchio non facile che spetterà al summit richiesto dal primo cittadino. La data giusta potrebbe essere quella di domani: «Ne abbiamo parlato anche con il questore Bonagura questa mattina (ieri, ndr) - spiega il numero uno dei vigili urbani Fioravante Bosco - In linea di massima non è accaduto nulla di trascendentale ma la particolare fase che stiamo vivendo rende ancora necessarie misure restrittive. Nell'ultimo fine settimana abbiamo assistito a situazioni diversificate nel centro storico. In piazza Vari e piazza Piano di Corte non si è verificato alcun assembramento grazie alla presenza consistente di posti a sedere e dei maggiori spazi esistenti. Piazza Verdi e altri ambiti più ristretti hanno invece dimostrato la fondatezza dei nostri timori in materia di assembramenti. Evidentemente tale situazione non potrà ripetersi nel prossimo fine settimana. Se i gestori dei locali ubicati nei punti più angusti non si uniformeranno a quanto fatto in altre aree saremo costretti ad adottare misure che impediscano l'eccesso di aggregazioni». Misure che potrebbero arrivare alla chiusura dei punti più a rischio? «Non possiamo escluderlo - rivela Bosco - Ci auguriamo che ciò non sia necessario e che si trovino alternative insieme al prefetto e alle forze di polizia». Misure che hanno già messo in allarme i titolari dei «baretti», faticosamente tornati in attività anche se non ancora a pieno regime. Ripartenza che rischia di essere uccisa nella culla tanto da suggerire una ulteriore pausa di riflessione agli esercenti dei locali ubicati negli snodi nevralgici come il tratto finale di via Mario La Vipera in zona Trescene.
IL COMITATO
E intanto l'affaire movida provoca fibrillazioni anche tra i residenti. Il presidente del comitato di quartiere Carlo Cennamo si presenterà dimissionario all'assemblea in programma questa sera: «Una decisione sofferta ma inevitabile - argomenta Cennamo - Purtroppo ho dovuto prendere atto che le iniziative intraprese per favorire la risoluzione dei problemi, per un motivo o per l'altro non hanno sortito gli effetti sperati. Non abbiamo ricevuto alcun riscontro dal Comune sul pacchetto di proposte presentato ormai un anno fa in previsione della attivazione delle telecamere nella Ztl. Videosorveglianza che continua a non essere sfruttata nelle sue grandi potenzialità ma che potrebbe costituire una valida arma per disciplinare le criticità esistenti limitando l'accesso in centro a quanti ne hanno realmente diritto. Da ultimo sono sorte anche controversie interne dopo la presentazione in Comune di una proposta finalizzata a contemperare le esigenze di residenti ed esercenti, documento sottoscritto da 23 titolari di locali. C'è chi nel comitato ha giudicato impropria tale azione lamentando mancanza di preventiva condivisione. Dal momento che lo spirito della iniziativa non voleva essere altro che trovare una soluzione utile a tutti non mi resta che rassegnare il mandato all'assemblea»
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