Movida a Benevento, scoppia la rissa
e spunta la katana: padre e figlio arrestati

Movida a Benevento, scoppia la rissa e spunta la katana: padre e figlio arrestati
di Enrico Marra
Lunedì 12 Ottobre 2020, 08:54 - Ultimo agg. 13:33
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Nelle liti nell'ambito della movida fa la sua comparsa la «katana», una spada giapponese. Triste novità, quella delle risse, che tornano alla ribalta dopo una tregua di circa un anno, periodo in cui avevano ceduto il posto a vandalismi, spaccio, musica ad alto volume e agli assembramenti, nonostante i divieti anti-Covid. Il bilancio, questa volta, è di un padre e di un figlio finiti agli arresti domiciliari, alcuni feriti di cui quattro hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari del ospedale «Rummo» e, per uno, si sono resi necessari ulteriori accertamenti. I due arrestati sono Salvatore Giraldi, 60 anni, già noto alla forze dell'ordine e il figlio Emilio di 37 anni, entrambi beneventani. Sono accusati di lesioni aggravate e porto abusivo di armi e oggetti atti a offendere.

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L'episodio è avvenuto l'altra notte dopo l'una in piazza Risorgimento. Alle centrali del 113 ed e al 112 di polizia e carabinieri sono giunte telefonate di cittadini che abitano in edifici ubicati nella centralissima piazza, svegliati dagli schiamazzi di una rissa in atto che vedeva coinvolti più giovani.

Chi ha telefonato ha anche aggiunto che c'erano dei feriti. Sul posto è arrivato personale della Polizia e dei carabinieri. Gli agenti della Squadra volanti della questura hanno individuato e bloccato un uomo, mentre brandiva, appunto, una «katana e cercava di colpire dei giovani presenti nella piazza. L'uomo, alla vista degli agenti, ha cercato di disfarsi della spada e di darsi alla fuga, venendo subito bloccato e identificato dagli agenti intervenuti in piazza. Rinvenuta e sequestrata anche la spada di marca giapponese, lunga 80 cm con lama affilata.

I carabinieri, invece, hanno effettuato un intervento nell'istituto scolastico Mazzini dove, secondo le indicazioni fornite da testimoni, era presente un altro uomo che aveva partecipato alla lite. I militari dell'Arma, quindi, sono riusciti a bloccare anche il secondo fuggitivo, poi identificato come il figlio 37enne di Giraldi.

 

Nel corso della notte sono scattate le indagini, polizia e carabinieri hanno sentito alcuni testimoni oculari presenti in strada al momento della lite. Quattro giovani che erano rimasti feriti sono stati soccorsi e trasportati all'ospedale «Rummo». Si tratta di due minori, di un diciottenne e di un ventitreenne. Dai primi accertamenti effettuati, sentendo i ragazzi in ospedale, si è ritenuto che le ferite ai quattro giovani fossero state inferte con la spada adoperata da Salvatore Giraldi, mentre anche suo figlio aveva riportato, a sua volta, delle ferite non gravi. Dei quattro feriti condotti in ospedale sono in buone condizioni, tre sono stati dimessi mentre uno è in osservazione all'ospedale «Rummo» per un colpo alla testa. Dopo le prime indagini, padre e figlio sono stati arrestati e inviati ai domiciliari. Hanno poi nominato loro difensore l'avvocato Gerardo Giorgione. Le indagini di carabinieri e polizia proseguono - su disposizione del sostituto procuratore Marilia Capitanio - con lo scopo di ricostruire l'esatta dinamica dell'episodio. Stando ai primi rilievi, il 37enne si trovava su una bici con pedalata assistita e ha avuto una discussione con dei giovani in piazza. Potrebbe essere stata qualche parola di troppo a far degenerare la lite. Vistosi sopraffatto, l'uomo ha telefonato al padre che, in un baleno, è giunto in piazza armato di spada in soccorso del figlio. In una nota congiunta, emessa da polizia e carabinieri, si plaude ai cittadini che hanno permesso con «le tempestive segnalazioni alle forze dell'ordine di poter intervenire in sinergia risolvendo il caso».

«Sconcertante - scrive in un post su fb Mastella - quanto si è verificato in piazza Risorgimento con 5 feriti e due arresti. Grazie alle forze di polizia. Quando manca il rispetto per gli altri, situazioni come queste accadono. Occorre che tutti si lavori per una pedagogia di vita dove prevalgano il dialogo e la solidarietà».

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