Nodo ospedale, pressing
di attivisti e opposizione

Nodo ospedale, pressing di attivisti e opposizione
di Vincenzo De Rosa
Venerdì 2 Settembre 2022, 08:43 - Ultimo agg. 3 Settembre, 20:43
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Hanno sollevato non poche perplessità tra gli attivisti del «Movimento civico per l'ospedale» di Sant'Agata le dichiarazioni rese martedì ad Airola dal governatore De Luca in occasione dell'inaugurazione del nuovo centro anti-diabetico. Il presidente aveva ribadito l'impegno della Regione per la realizzazione di un polo oncologico, quale sezione distaccata del «Pascale» di Napoli, nella struttura del «Sant'Alfonso Maria de' Liguori». Nessun accenno, invece, al decreto 41/2019 né alle problematiche che interessano i reparti e il Pronto soccorso del presidio santagatese.

«Il governatore campano commentano gli attivisti - non ha fatto cenno al Dca 41/2019, da lui sottoscritto e approvato dal Ministero. Quel decreto è valido e ne continueremo a chiederne l'attuazione». Il Movimento torna a chiedere quindi attenzione rispetto alle carenze della struttura di località San Pietro e al problema dei disservizi con i quali sono chiamati a confrontarsi i cittadini di Sant'Agata e dell'intero comprensorio servito dal «Sant'Alfonso».
« Il Movimento - assicurano gli attivisti - continuerà ad insistere sulla risoluzione del nodo emergenziale come priorità. Abbiamo bisogno di una struttura di riferimento con un pronto soccorso pienamente funzionante».
Sempre da Sant'Agata, a commentare le dichiarazioni rilasciate da De Luca, sono anche i consiglieri di Pd e «Dei Goti».

«Si torna a parlare di riconversione del Sant'Alfonso in polo oncologico sottolineano dall'opposizione consiliare e bene sarebbe ricordare il momento storico e il contesto politico nel quale è maturata la legge regionale 6/2016 che al comma 3 dell'articolo 22 prevedeva proprio l'istituzione di un polo oncologico pluri-territoriale. Va inoltre ricordato che quella legge regionale, così come il decreto 41/2019, sono ad oggi vigenti, mentre intanto si preferisce parlare di ospedale di comunità». Invocano, dunque, «estrema chiarezza. Per questo torniamo a chiedere - concludono - un consiglio comunale aperto, anche al Movimento civico, ai cittadini e alle rappresentanze istituzionali del comprensorio, sulla questione ospedaliera».
 

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