Nuovi tagli alla scuola, a rischio 16 istituti su 53

L'incontro in Provincia per far fronte comune contro la "tagliola"

Nuovi tagli alla scuola, a rischio 16 istituti su 53
di Giuseppe Di Martino
Mercoledì 24 Maggio 2023, 08:49
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Dimensionamento scolastico e relativi parametri realizzativi al centro del vertice andato in scena ieri mattina alla Rocca dei Rettori. L'incontro, che era stato sollecitato nei giorni scorsi dalle sigle settoriali dei sindacati e dall'Associazione nazionale presidi, alla luce delle imminenti scadenze introdotte dall'ultima legge finanziaria, ha anticipato la prossima riunione di lavoro prevista per il 5 giugno, sempre presso la sede politica della Provincia, che vedrà la partecipazione della deputazione parlamentare e regionale, dell'assessore regionale all'Istruzione Lucia Fortini, dell'Ufficio scolastico provinciale, di tutti i sindaci del Sannio e dei sindacati. Una voce corale per scongiurare la "potatura" di circa il 10 per cento delle scuole del Sannio. Infatti, se la Regione non troverà un accordo per la riorganizzazione interverrà direttamente lo Stato con conseguente accorpamento di tutte le scuole al di sotto dei 900 studenti. Scomparirebbero così 16 istituzioni scolastiche del territorio sannita su 53. Il territorio più colpito è quello della comunità montana del Fortore, con i sindaci pronti alla rivolta.

Un summit di preparazione tra la Provincia, i dirigenti scolastici per tentare di capire come affrontare il problema del dimensionamento scolastico, cercando di trovare entro il 30 giugno un punto di equilibrio per una normativa omogenea per le aree interne, demograficamente molto più povere di studenti dell'area metropolitana. È di questo avviso anche Luigi Mottola, rappresentante locale dell'associazione nazionale presidi.

«Abbiamo la fortuna almeno per la provincia di Benevento di avere un tavolo di lavoro solidale e condiviso che dialoga tra le varie forze sindacali e politiche.

spiega il presidente dell'Anp Benevento, Mottola -. È fondamentale che si possa dialogare anche con la deputazione locale, regionale e nazionale per poter tutelare al meglio le autonomie scolastiche. Dobbiamo raggiungere sul piano regionale tutte le attenzioni e le applicazioni di norma per definire il quantum delle autonomie scolastiche previste dalla legge». Secondo i sindacati e l'Anp, infatti, le fusioni sì concentrerebbero per il 70% nel Mezzogiorno e la più penalizzata dovrebbe essere la Campania con circa 150 scuole autonome in meno; e al suo interno il Sannio potrebbe essere il più falcidiato dai tagli.

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«Bisogna trovare una soluzione idonea al nostro territorio. Non credo che la deputazione sannita si sia resa conto di quello che accadrà, ma quello che possiamo dire è che verranno cancellate 16 scuole» rimarca Amleto De Nigris, coordinatore Uil Scuola. «L'offerta formativa deve essere uguale su tutti i territori. Accorpare le scuole è un errore anche dal punto di vista socio culturale. Dobbiamo risvegliare la coscienza di questo governo perché questo è un problema molto più grosso della Regione Campania» dichiara il segretario Cgil Vincenzo Delli Veneri. «Il dimensionamento scolastico è solo un'altra faccia dell'autonomia differenziata e sono chiare le conseguenze sul territorio beneventano.

È necessario un impegno con tutta la deputazione regionale e nazionale. Non abbiamo bisogno di solidarietà ma di capire qual è la posizione della deputazione nazionale sannita» attacca il segretario generale della Cgil sannita Luciano Valle. Il presidente della Provincia, Nino Lombardi, sottolinea che il tema del dimensionamento scolastico è strettamente correlato ai provvedimenti in itinere sull'autonomia differenziata. Una situazione che deve essere superata con la massima unità politica da parte di tutte le rappresentanze delle istituzioni e delle sigle sindacali. «Era doveroso il passaggio con questo tavolo tecnico con la rappresentanza sindacale. afferma Lombardi - La nostra è una proposta condivisa con tutte le forze per confrontarci e scaturirne una proposta su quello che è il dimensionamento scolastico e come conseguenza l'autonomia differenziata. Non dimentichiamo che la proposta di legge porterebbe alla cancellazione di dirigenze, docenti, collaboratori e di presidii scolastici e culturali sul territorio che andrebbero ulteriormente a danneggiare quella che già è una problematica delle nostre aree interne».
 

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