Omicidio Matarazzo, colpo di scena:
ordinata una nuova perizia sulla pistola

Omicidio Matarazzo, colpo di scena: ordinata una nuova perizia sulla pistola
di Enrico Marra
Giovedì 29 Aprile 2021, 09:04
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A poche ore dalla sentenza il colpo di scena. Il collegio della Corte di assise, presieduto da Daniela Fallarino con giudice a latere Simonetta Rotili, ha disposto una nuova perizia sulla pistola che secondo l'accusa Giuseppe Massaro, uno degli imputati, avrebbe fornito al killer per uccidere Giuseppe Matarazzo. L'incarico per la nuova perizia sarà affidato il 5 maggio. L'ordinanza che dispone il nuovo accertamento è stata letta ieri in apertura di udienza. Per l'omicidio oltre a Giuseppe Massaro, 57 anni, di Sant'Agata de' Goti, è imputato Generoso Nasta, 32 anni, di San Felice a Cancello. Secondo l'accusa due i avrebbero concorso nell'omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore 45enne di Frasso Telesino ucciso a colpi di pistola la sera del 19 luglio del 2018 avanti alla sua abitazione.

Massaro è accusato di aver fornito la pistola 357 magnum usata per il delitto e l'auto, una Fiat Croma, che avrebbe guidato Nasta. Sconosciuto finora il killer. I difensori nelle arringhe nelle precedenti udienze avevano chiesto l'assoluzione dei due dopo che il pm Francesco Sansobrino aveva chiesto per entrambi l'ergastolo. Ieri erano in programma altre due arringhe, quelle di Mario Palmieri e Angelo Raucci. Un difensore di Massaro, l'avvocato Angelo Leone, aveva evidenziato che manca un movente chiaro. La vittima aveva da poco terminato di scontare una condanna a 11 anni e 6 mesi perché riconosciuto responsabile di abusi sessuali, accusa sempre respinta da Matarazzo, ai danni di una 15enne che poi si era tolta la vita. Una vicenda, che, secondo l'accusa, potrebbe essere alla base dell'omicidio sebbene non siano state acquisite prove per giungere a incriminazioni. Leone aveva poi sostenuto che l'auto di Massaro non è quella adoperata dal killer come testimoniano i tabulati telefonici e il Gps. Inoltre il legale aveva ribadito che la pistola che Massaro deteneva legalmente non è quella che ha fatto fuoco come sostenuto dal consulente balistico, Alberto Panza, secondo il quale non è stata provata l'identità della pallottola perché la comparazione con il proiettile test non è stata eseguita secondo i requisiti richiesti. Ciò in contrasto con le conclusioni cui era pervenuto il perito della Procura Giuseppe Cristofaro. Un diversità che ha convinto collegio giudicante a disporre un altro accertamento. Alcune incongruenze delle indagini, tra cui la pistola, erano state evidenziate anche da Orlando Sgambati, difensore di Nasta. La conclusione del processo dipende dal termine che il perito chiederà per eseguire gli accertamenti richiesti. Il collegio giudicante in ogni caso ha già fissato una nuova udienza per il 16 giugno. All'udienza erano presenti gli avvocati di parte civile che rappresentano i familiari di Matarazzo, gli avvocati Antonio Leone e Tullio Tartaglia.
 

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