Raddoppio Telesina polemiche infuocate: «Scontro ridicolo»

Comitato Sos in campo dopo lo scontro tra Forza Italia e Pd

Raddoppio Telesina polemiche infuocate: «Scontro ridicolo»
Raddoppio Telesina polemiche infuocate: «Scontro ridicolo»
di Michele Palmieri
Giovedì 15 Febbraio 2024, 10:31
3 Minuti di Lettura

La lotta per la «paternità» sul raddoppio della statale 372 Telesina e il botta e risposta innescatosi tra Francesco Maria Rubano, deputato di Forza Italia, e il Partito Democratico sannita hanno alzato i toni della dialettica politica. Un muro contro muro che ha innescato anche reazioni esterne come quella a firma del «Comitato Sos 372 Benevento-Caianello», che ha definito il tutto uno «spettacolo ridicolo». Polemica che lo stesso Rubano ha bollato come «immotivata» mentre il Pd, attraverso la presidente Rosa Razzano, esprimeva «solidarietà» al segretario Giovanni Cacciano dopo che Forza Italia era entrata in tackle, sostenendo anche che «"Un bel tacer non fu mai scritto" non si addice al segretario provinciale del Pd».

Nei giorni scorsi, il sottosegretario al Ministero delle infrastrutture e trasporti, Tullio Ferrante, aveva annunciato «passi avanti» sull'opera, sottolineando che «il commissario straordinario di governo Mucilli ha emesso la determina che definisce le condizioni per procedere alla successiva stipula del contratto con l'aggiudicatario dei lavori sul primo lotto della Ss 372 Telesina».

Insomma, una buona notizia per quanti attendono ormai da tempo l'avvio del cantiere.

A ruota, era arrivato anche il commento più che positivo di Rubano. «Tale traguardo scriveva il deputato forzista è stato reso possibile grazie al grande lavoro di Forza Italia e del sottoscritto in sinergia con il Mit e in particolare con il sottosegretario Tullio Ferrante». Rubano, inoltre, rivendicava gli incontri e gli sforzi compiuti sull'iter amministrativo e burocratico. Ma da qui in poi, il clima è diventato decisamente teso.

Video

Il Pd, con il segretario Cacciano, ha inanellato una sfilza di punti tesi a smontare la ricostruzione fornita da Rubano, sottolineando che «si è arrivati al progetto esecutivo del raddoppio della Telesina perché l'opera è stata appaltata, c'è stato un bando di gara, il Cipess (ex Cipe, ndr) ha formalmente approvato l'opera provvista della necessaria copertura finanziaria, il Ministero delle Infrastrutture si è curato di sciogliere il contratto e risolvere il contenzioso con il Consorzio di imprese affidatario del vecchio progetto di finanza». Inoltre, il segretario provinciale dem ha puntualizzato che grazie alla conversione del decreto «Sblocca Italia» le opere sono state inserite «per la prima volta nella storia in una legge dello Stato». Per lo stesso Cacciano, tutto questo «è avvenuto con i governi del Pd» e il riferimento è chiaramente indirizzato a Umberto Del Basso De Caro, all'epoca sottosegretario e delegato al Cipe. In ogni caso, in una delle ultime uscite pubbliche, nello specifico in occasione del convegno svoltosi a Puglianello proprio sulla Telesina, Rubano aveva comunque invitato due protagonisti della vicenda come Del Basso De Caro e l'ex senatore Pasquale Viespoli.

Adesso, però, a preoccupare il Comitato è la facilità su come si discuta di paternità e meno di «demeriti». «L'intera classe dirigente politica beneventana e sannita scrivono dal Comitato dovrebbe chiedere solo scusa ai cittadini per aver disatteso promesse da circa trent'anni. Sulla questione Telesina, non ci sono meriti da attribuire ma solo ed esclusivamente demeriti, anche in considerazione delle numerose vittime che quest'arteria malridotta ha causato nel corso degli anni. L'unico merito da attribuirsi è quello di aver fatto annoverare la Telesina tra le strade più pericolose d'Italia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA