Reti colabrodo e invasi,
progetti per 100 milioni

Reti colabrodo e invasi, progetti per 100 milioni
di Paolo Bocchino
Lunedì 10 Ottobre 2022, 07:50 - Ultimo agg. 11 Ottobre, 14:22
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Forse non l'ultimo, ma un treno importante per iniziare a mettere qualche toppa nella malandata rete idrica provinciale. Scadono oggi i termini per la presentazione delle richieste di finanziamento nell'ambito del Contratto istituzionale di sviluppo «Acqua bene comune» varato dal ministero per la Coesione territoriale. Sarà la Provincia a trasmettere al dicastero il masterplan degli interventi per il miglioramento della rete infrastrutturale idrica proposti dai comuni sanniti, dopo la moral suasion del presidente Nino Lombardi.

Molto ampio il campo delle opzioni finanziate dal Contratto di sviluppo. Si va dalle opere di captazione e accumulo (realizzazione o potenziamento di serbatoi e invasi per lo stoccaggio) alla potabilizzazione (trattamento delle acque per usi civili e industriali; dalle misure per il trasporto e la distribuzione (potenziamento, manutenzione straordinaria e sostituzione degli schemi e delle reti idriche urbane), alle azioni in materia di fognature (estensione o ammodernamento delle reti). Fondamentale poi, specie nel Sannio, la depurazione: il Cis finanzia la costruzione di impianti di trattamento dei reflui. Si punta inoltre al monitoraggio preventivo anti-perdite, con l'installazione di strumenti che rivelino in tempo reale la tenuta delle infrastrutture idriche, degli acquiferi e delle sorgenti. La valutazione delle schede sarà effettuata dall'Agenzia per la coesione territoriale e da Invitalia. La sottoscrizione del Cis è prevista per il prossimo 1 dicembre.

Una partita che vedrà scendere in campo con un ruolo da protagonista Gesesa. La società che gestisce il servizio idrico integrato nel comune di Benevento e in 21 centri della provincia ha messo sul piatto proposte di finanziamento per 100 milioni, 36 dei quali nel solo capoluogo. Un parco progetti davvero imponente che la società di corso Garibaldi presenterà direttamente e, in alcuni casi, facendo da supporto tecnico agli enti locali. Quattro gli ambiti di intervento programmati per il capoluogo: realizzazione di un sistema integrato con distretti idrici e telecontrollo per il monitoraggio in tempo reale della rete di distribuzione per il valore di 11.781.682 euro; realizzazione dei distretti fognari (10.488.539 euro); estensione della rete idrica alle contrade Nord al costo di 11.041.851 euro; realizzazione di un serbatoio da 1.000 metri cubi in località Francavilla (spesa prevista: 3.046.202 euro).

In provincia, nel campo del monitoraggio delle perdite si chiedono risorse per tre comprensori: Caudino (comuni di Arpaia, Forchia, Sant'Agata de' Goti) per un valore di 5.957.308 euro; Fortore (Castelpagano, Colle Sannita, Foiano di Valfortore, Molinara, Morcone, San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio la Molara) al costo di 15.952.629 euro; Telesino (fabbisogno: 21.250.635 euro) per i comuni di Castelpoto, Cautano, Foglianise, Frasso Telesino, Melizzano, Paupisi, Telese Terme, Tocco Caudio, Vitulano, Ponte, Torrecuso. Alla voce «Realizzazione pozzi e collegamento alla rete idrica» è stata proposta una tranche di interventi da 2.680.148 euro che riguarda Arpaia, San Giorgio La Molara, Molinara, San Bartolomeo in Galdo, Frasso Telesino, Telese Terme.

A Morcone si punta a realizzare un serbatoio da 2.000 metri cubi per la spesa di 5.902.083 euro.

E ancora: è stato denominato «Sistema Taburno» il blocco dei centri perlopiù ex Cabib (Castelpoto, Cautano, Foglianise, Frasso Telesino, Melizzano, Paupisi, Telese Terme, Tocco Caudio, Vitulano, Ponte, Torrecuso) che sperano di poter ammodernare il sistema di adduzione agendo sulla centrale di Santo Stefano e al pozzo Lago dei Selci. Importo: 3.802.798 euro.

 

Completano il quadro dei progetti candidati da Gesesa i nuovi depuratori nei comuni di Paupisi, Castelpoto e Forchia, con investimenti per quasi 10 milioni. Infine Melizzano, dove si punta a un nuovo pozzo in località Torello con adduzione fino al serbatoio del campo sportivo (1.458.194 euro).

Un impegno considerevole per Gesesa, che non sembra aver rinunciato alla pianificazione di prospettiva malgrado l'orizzonte temporale, almeno sulla carta, limitato: «Anche in questo caso - rileva il presidente Domenico Russo - l'azienda si è messa al lavoro sin dal primo momento utile per elaborare proposte progettuali nell'interesse del territorio gestito. Cento milioni di progetti, di cui oltre trenta nella sola città di Benevento, prontamente condivisi con i Comuni interessati e la Provincia nello spirito di massima collaborazione che sempre ci indirizza». La scelta di non limitarsi a fornire le schede progettuali agli enti locali, partecipando anche direttamente al bando ministeriale, è così spiegata dall'amministratore di Gesesa Salvatore Rubbo: «Considerato che il termine ultimo per la presentazione era ravvicinato, abbiamo provveduto anche noi alla trasmissione delle schede all'Agenzia per la Coesione territoriale e ad Invitalia, con l'intento di non lasciare niente di intentato nel tentativo di intercettare finanziamenti tesi a migliorare la qualità del servizio idrico integrato sul territorio». 

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