Rifiuti nell'area Asi di Benevento,
il Comune dice no al piano stoccaggio

Rifiuti nell'area Asi di Benevento, il Comune dice no al piano stoccaggio
di Paolo Bocchino
Domenica 11 Luglio 2021, 13:00
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Arriva anche il no del Comune di Benevento alla Seif. Da qualche ora la pratica aperta in Regione per il riesame con valenza di rinnovo dell'Autorizzazione integrata ambientale della piattaforma di stoccaggio rifiuti in zona Asi contiene anche le osservazioni presentate da Palazzo Mosti. Segnatamente dal dirigente del settore Attività produttive Antonio Iadicicco che ha messo nero su bianco le osservazioni in merito all'operazione imbastita dalla società caudina. Ovvero: ottenere il via libera operativo per lo stoccaggio di 225.000 tonnellate l'anno di rifiuti pericolosi e non pericolosi. Quantitativi per i quali la piattaforma era stata autorizzata a dicembre del 2010 con Aia della stessa Regione. Un lasciapassare che prevedeva il trattamento di quantitativi trascurabili di materiale organico, per i quali invece adesso la Seif chiede un incremento monstre: dalle 10 tonnellate annue precedenti alle 21.000 richieste oggi. Anomalia balzata agli occhi degli enti locali chiamati a esprimere un parere nei 30 giorni concessi dalla legge. Un aumento eclatante che confligge con la valenza di «modifica non sostanziale» dichiarata dai proponenti. Sia pur a parità di volumi complessivi, infatti, è evidente come innalzare in maniera esponenziale i quantitativi di materiale organico da trattare significa impattare molto più significativamente sul contesto nel quale operano a contatto di gomito opifici di ogni comparto, agroalimentare compreso. Non distanti dal sito inoltre non mancano abitazioni private, ancorché diradate nel quadrante rurale di Ponte Valentino. Furono proprio famiglie e aziende del posto tre anni fa a lamentare la diffusione di emissioni maleodoranti dalla piattaforma.

Segnalazioni che portarono alle verifiche dell'Arpac e del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, e infine al sequestro temporaneo della struttura per violazione delle prescrizioni.

Troppi rifiuti organici erano finiti nei capannoni di Ponte Valentino, compresi quelli di alcuni Comuni della provincia. Si teme un bis, e non a caso i rilievi posti prima dall'Asi e oggi dal Comune vertono proprio sulla frazione organica. «Dall'esame dello studio preliminare ambientale - scrive Iadicicco - si rileva che la proponente Seif intende ampliare considerevolmente la capacità totale di stoccaggio di rifiuti biodegradabili. La presenza di taluni vincoli ambientali (corridoi ecologici, conformazione morfologica, dam break) nell'area industriale di Ponte Valentino rende l'area non idonea a un incremento della capacità totale di stoccaggio». Il settore Attività produttive del Comune fa notare poi come «dai dati dell'Osservatorio sulla gestione dei rifiuti in Campania si evince che il fabbisogno di impianti per lo smaltimento di rifiuti in provincia di Benevento è coperto dagli impianti già operativi sul territorio. Pertanto non si ritiene opportuno autorizzare altri progetti in corso». Motivazione quest'ultima che rischia però di rivelarsi opinabile da parte dei proponenti. È noto infatti che al momento il Sannio non dispone di impiantistica di settore, circostanza che ha fatto lievitare i costi di smaltimento a carico dei Comuni e moltiplicare le proposte di realizzazione. Iadicicco prefigura poi scenari persino catastrofici nell'ultimo passaggio della nota di osservazioni vergata da Palazzo Mosti. «Si ritiene non vada trascurata - scrive il dirigente - la circostanza che il sito si trova nell'area dell'onda di dam break (rottura, ndr) della Diga di Campolattaro. È pertanto auspicabile che l'iniziativa proposta di per se stessa impattante sul territorio e l'ambiente, sia valutata anche rispetto alla compatibilità della stessa con le misure di emergenza previste nel caso si verificasse l'onda del dam break». Una situazione evidentemente limite, che coinvolgerebbe tutti gli insediamenti dell'Asi. Ad ogni buon conto, queste le motivazioni del no posto dal Comune che conclude chiedendo alla Regione «che la capacità di stoccaggio di rifiuti biodegradabili dell'impianto Seif sia mantenuta a quella attualmente autorizzata». Si attendono adesso le prese di posizione della Provincia e dell'Ato rifiuti sul versante politico, di Asl e Arpac su quello tecnico - sanitario, in vista della scadenza fissata al 23 luglio.

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