Rummo senza barelle tre ambulanze in fila fuori al pronto soccorso

Tra le 13,30 e le 16,30 mezzi di soccorso in attesa per l'assenza di lettighe

Rummo senza barelle tre ambulanze in fila fuori al pronto soccorso
Rummo senza barelle tre ambulanze in fila fuori al pronto soccorso
di Luella De Ciampis
Lunedì 2 Ottobre 2023, 09:24 - Ultimo agg. 09:39
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Nella giornata di ieri, tre ambulanze del 118 sono rimaste in attesa per oltre tre ore davanti al Pronto soccorso del Rummo perché mancavano le barelle sulle quali trasferire i pazienti che sono stati portati all'interno dell'ospedale per passare alle pratiche del triage. In sostanza, la mancanza di barelle libere ha bloccato le ambulanze fino a metà pomeriggio in quanto all'interno del reparto dell'emergenza non c'erano quelle disponibili al trasferimento dei malati ma solo le poltrone sulle quali non si possono sistemare i pazienti traumatizzati. Il primo mezzo di soccorso arrivato alle 13.30 è andato via alle 16.30, vale a dire dopo tre ore di attesa.
«La causa ha sottolineato il direttore generale Maria Morgante è da ricercare nel sovraffollamento del Pronto soccorso, per cui tutte le barelle in nostro possesso erano occupate».

Si tratta di ambulanze del 118 che svolgono servizio sul territorio e che hanno necessità di ritornare alle loro postazioni per evitare che rimangano sguarnite in caso di necessità. Per fare un esempio pratico, se l'ambulanza arriva dal Fortore piuttosto che dalla Valle Telesina e rimane bloccata in Pronto soccorso per alcune ore, il presidio Saut di quelle aree rimane senza personale sanitario per un lungo lasso di tempo.
Dopo il periodo invernale, che era stato tragico per il numero di accessi al Pronto soccorso dell'ospedale cittadino, a causa dell'influenza stagionale e dell'aumento dei casi Covid, la situazione si era stabilizzata ma nella giornata di ieri i disagi creati dalla carenza di barelle libere sono riemersi.

Bisogna considerare che, l'affluenza che c'è al Pronto soccorso del Rummo non si registra nelle altre strutture come avevano sottolineato anche le organizzazioni sindacali allorquando si erano verificati i disservizi che avevano dilatato i tempi di attesa delle ambulanze.

Rimanendo in tema di ambulanze, si riaccendono i riflettori sulla vicenda della demedicalizzazione dei mezzi di soccorso del 118 che sta continuando a destare scompiglio soprattutto nei territori maggiormente penalizzati dal provvedimento adottato dal direttore generale dell'Asl.

A sottolinearlo, il comitato «No demedicalizzazione 118 Fortore-Miscano», che in una nota sottoscritta dal presidente Giuseppe Fusco tuona: «Abbiamo consegnato al presidente Regione Campania Vincenzo De Luca, al direttore generale dell'Asl Gennaro Volpe e al sindaco di Benevento Clemente Mastella, in qualità di presidente della conferenza dei sindaci, un documento contenente la richiesta di avere almeno due medici sul servizio 118 nei comuni dell'area Fortore-Miscano, nel rispetto del decreto ministeriale 70/2015, che prevede un mezzo di soccorso avanzato, con medico a bordo, ogni 350 chilometro quadrato di estensione territoriale.

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Al documento sono state allegate sia le 5381 firme raccolte in tutti i comuni del Fortore e del Miscano, sia le delibere dei consigli comunali di San Bartolomeo in Galdo, Castelvetere in Valfortore e Ginestra degli Schiavoni con le quali sono stati espressi all'unanimità voti contrari alla recente riorganizzazione e demedicalizzazione delle ambulanze 118». A dargli man forte, Andrea Cormano, medico e componente del direttivo del comitato: «Ci rivolgiamo al manager dell'Asl, chiedendo di provvedere nel più breve tempo possibile, in vista dell'approssimarsi dell'inverno e del peggioramento delle condizioni meteo, che comporteranno il dilatarsi dei tempi di percorrenza delle strade».
 

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