Scuole a Benevento, i presidi in pressing
per ottenere le aule a settembre

Scuole a Benevento, i presidi in pressing per ottenere le aule a settembre
di Paolo Bocchino
Domenica 17 Luglio 2022, 12:15
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«Fate presto». La formula non è inedita ma fotografa alla lettera il grido d'allarme che arriva dai dirigenti delle scuole interessate da lavori di ricostruzione o adeguamento strutturale. Cicli di studi e luoghi diversi, ma interrogativo identico: dove inizieremo il prossimo anno scolastico? Una domanda che, posta alla metà di luglio con la prima campanella il 13 settembre, acquista i toni dell'ansietà. Epicentro delle angosce che accomunano centinaia di studenti e le loro famiglie è piazza Risorgimento con il binomio Ragioneria-Geometra che supera i mille iscritti. «Come ci sentiamo? Immaginate di dover fare certamente un trasloco ma di non sapere né dove trasferirvi, né quando - chiosa il dirigente dell'Istituto tecnico Alberti Giovanni Liccardo - Mancano meno di due mesi all'avvio delle lezioni. Nel Consiglio d'Istituto svoltosi ieri (venerdì, ndr) non abbiamo potuto fare altro che prendere atto di questa condizione che definire incerta è un eufemismo. Dobbiamo affidarci alla logica e supporre che qualcuno, pur non informandoci, si stia ponendo i nostri interrogativi, e che soprattutto stia operando per dare le risposte attese. Se tutto dovesse andare per il meglio come speriamo, e la soluzione fosse individuata per ipotesi domani, si tratterebbe comunque di una corsa contro il tempo per attuare in pieno agosto un trasferimento che investe 650 studenti e 120 tra insegnanti e collaboratori. E questo - aggiunge il dirigente uscente - perché si è preferita la demolizione alla ristrutturazione. In tutta franchezza, non mi sembra che la nostra sia una scuola da abbattere».


Come anticipato ieri, la Provincia sta lavorando al trasferimento dell'«Alberti» e del «Galilei» in via Calandra nei locali dell'Università. Soluzione sulla quale Liccardo si esprime così: «La Provincia a oggi non ci ha comunicato nulla. Immagino che al momento opportuno ne dovremo prendere atto». Pochi metri più in là c'è l'istituto tecnico per geometri «Galilei» che conta oltre 400 iscritti e 100 tra docenti e addetti: «Dobbiamo preparare un trasferimento imponente ma al momento non sappiamo quando né dove andremo - conferma il dirigente Giovanni Marro - Non ci impensierisce solo il numero degli studenti e del personale quanto la mole di dotazioni di cui si avvale una scuola con indirizzo Cat (costruzioni, ambiente, territorio, ndr). Oltre le aule vanno allestiti i laboratori didattici. Ci auguriamo di non dover spezzare l'anno in due tronconi. Abbiamo comunque un ottimo rapporto di collaborazione con la Provincia, confidiamo arrivino presto notizie confortanti». Disco verde da Marro all'ipotesi trasferimento in via Calandra, con un però: «La nostra sede di piazza Risorgimento è la più centrale in assoluto per gli studenti della città e per quelli della provincia grazie alla prossimità del terminal. La situazione impone a tutti dei sacrifici, per cui ben venga via Calandra. Purché, a lavori conclusi, il Galilei torni nella sua sede di piazza Risorgimento, come formalmente deliberato».

Numeri più contenuti ma problematica identica per i piccoli iscritti alla materna e primaria Pietà, ricadente nella giurisdizione del Convitto Giannone: «Siamo in attesa di informazioni dal Comune, come d'intesa - spiega la dirigente Marina Mupo - La messa in sicurezza del plesso è senz'altro prioritaria, ma bisogna comunque mettere le famiglie e il personale scolastico nelle condizioni di organizzare il nuovo anno. Cosa che arrivati alla metà di luglio diventa complicata». Il Comune sta lavorando a una sinergia con il Conservatorio per ottenere i locali dell'ex convento degli Scolopi in via Camerario, nel centro storico: «Ne prendiamo atto ma non facciamo salti di gioia - commenta Mupo - È una soluzione distante e logisticamente complicata per le famiglie. Ci auguriamo che almeno agli alunni della primaria venga garantito un servizio navetta». Più lontano all'orizzonte ma ugualmente incombente per la sua mole c'è il caso Torre. La media con primaria e scuola dell'infanzia di via Sala supera gli 800 iscritti, che toccano quota mille con docenti e addetti. Un megaproblema che si porrà nella stagione 2023-2024 quando inizieranno i lavori di ricostruzione: «Abbiamo 25 classi della media e 14 di primaria, l'ipotesi San Vittorino va scartata fin d'ora - mette in guardia la dirigente prossima alla quiescenza Maria Luisa Fusco - Immaginare che 800 famiglie ogni giorno entrino nei vicoli con le auto per accompagnare i propri figli è improponibile. Ideale sarebbe invece il Calandra, vicino e facilmente raggiungibile. In ogni caso, si facciano le scelte del caso con oculatezza. Rischiamo di distruggere anche la Torre come avvenuto per Pacevecchia, scesa da 8 classi di primaria a 4 e da 5 di infanzia a uno, dopo il trasferimento a Capodimonte».
 

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