Vaccini, boom per l'antinfluenzale:
solo in pochi per il siero anti-Covid

Vaccini, boom per l'antinfluenzale: solo in pochi per il siero anti-Covid
di Luella De Ciampis
Venerdì 14 Ottobre 2022, 08:28 - Ultimo agg. 15 Ottobre, 21:17
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È boom di somministrazioni di vaccini antinfluenzali negli ambulatori dei medici di base ma c'è diffidenza a sottoporsi alla IV dose del siero anti Covid. «Come sempre la campagna dice Luca Milano, vicepresidente dell'Ordine dei medici - sta andando benissimo perché i nostri assistiti stanno rispondendo con molta sollecitudine. La scelta di effettuare la vaccinazione contro l'influenza stagionale negli studi medici è vincente perché i nostri ambulatori sono il setting ideale per i pazienti per prossimità e fiducia nelle figura del medico: non percepiscono il vaccino come un'imposizione piovuta dall'alto ma come un'attenzione aggiuntiva per la salvaguardia della loro salute. Noi siamo costretti a ricorrere a criteri mirati a dilazionare gli accessi in studio per evitare assembramenti determinati dalla grande richiesta di questo tipo di vaccino e al conseguente timore di rimanere senza. In questa settimana ho già somministrato 200 vaccini antinfluenzali, tra over 75 e over 65, e circa 20 di vaccini antipneumococcici. I riscontri per l'inoculazione del vaccino per contrastare le polmoniti da pneumococco sono ottimi e c'è molta fiducia anche per il vaccino contro l'herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio) che si fa nella sede Asl di via Mascellaro». Dunque, anche l'idea di sottoporsi alla vaccinazione per eliminare il rischio che il virus della varicella, contratta da bambini, possa riattivarsi in età adulta, provocando disagi e sofferenze, si sta facendo strada tra la gente ma rimane il nodo della IV dose del vaccino anti Covid che non è facile sciogliere. «C'è scarsa disponibilità conclude Milano da parte dei nostri assistiti a fare la quarta dose ma credo sia da attribuire soprattutto a una campagna mediatica non corretta». 

Sono, infatti, 121 le quarte dosi somministrate nelle ultime 24 ore tra l'ex caserma Pepicelli e i centri vaccinali di Sant'Agata de' Goti, San Bartolomeo in Galdo e San Marco dei Cavoti.

In crescita i contagi, secondo il bollettino quotidiano della Protezione civile che riferisce di 171 nuovi casi, contro i 150 di ieri. Scendono, invece, a 16 i pazienti in degenza nei reparti Covid del «Rummo». 

Intanto, c'è la richiesta di rinvio a giudizio per le 64 persone coinvolte nella vicenda delle false vaccinazioni presso l'hub della Fagianeria del museo di Capodimonte a Napoli, in seguito al blitz dei Nas e all'inchiesta condotta dal magistrato John Woodcock. Tra gli indagati figurano tre sanniti: un'insegnante 56enne di Benevento, una 42enne di Sant'Agata, un professore 35enne della Valle Telesina, oltre alla sorella di quest'ultimo che, però, risiede nel Lazio, difesi dagli avvocati Gerardo Giorgione, Ettore Marcarelli e Maria Beatrice Iasconi. Il primo dicembre, il gup di Napoli deciderà se rinviare a giudizio gli indagati accusati di corruzione e false attestazioni, in seguito all'inoculazione falsa di vaccini per una somma di 150 per ogni dose. 

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