Vigili urbani al veleno addio "anticipato" per il comandante

Dal primo febbraio il "collocamento a riposo" deciso dal Comune

Vigili urbani al veleno addio "anticipato" per il comandante
Vigili urbani al veleno addio "anticipato" per il comandante
di Paolo Bocchino
Domenica 3 Dicembre 2023, 11:02
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Polizia municipale, la gestione Bosco al capolinea tra i veleni. Il comandante concluderà il proprio mandato il prossimo 1 giugno per raggiungimento dei limiti di età per il godimento della pensione. Ma la sua presenza alla guida dei vigili terminerà ben prima. Con nota appena trasmessa all'interessato ad oggetto «Collocamento a riposo», il dirigente di settore Gennaro Santamaria e il segretario generale Riccardo Feola comunicano che il timone dell'ex Lazzaretto dovrà essere abbandonato già tra due mesi: «In considerazione dell'ormai prossimo collocamento a riposo - scrivono i funzionari comunali apicali - si è proceduto alla effettuazione del conteggio delle ferie residue. Si è stabilito che a decorrere dal 1 febbraio sarà collocato, d'ufficio, in congedo. Attesa la conseguente necessità di individuare un nuovo comandante, sarebbe opportuno che la signoria vostra, nel periodo antecedente la suindicata data (1 febbraio 2024, ndr) garantisca la costante presenza in ufficio».

È già partito dunque il conto alla rovescia per il dopo Bosco, in un clima tutt'altro che sereno. Nella mattinata di venerdì, duro alterco negli uffici di via Santa Colomba tra lo stesso numero uno dei vigili e il vice Emilio Belmonte.

Toni altissimi che hanno fatto pensare persino a uno scontro fisico, poi smentito. Ma quanto basta per far scattare la convocazione immediata dei due a Palazzo Mosti, catechizzati dai responsabili municipali alla presenza del vicesindaco Francesco De Pierro.

Al termine entrambi hanno minimizzato la portata del dissidio, ammettendo comunque l'esistenza di una «dialettica inerente l'organizzazione del servizio». A far precipitare gli eventi sarebbe stata la decisione di Belmonte, venerdì mattina, di presentarsi in ufficio malgrado fosse di turno nel pomeriggio, rivendicando la titolarità del servizio gestione del personale, che Bosco gli aveva invece revocato qualche giorno prima. Di qui il botta e risposta fattosi sempre più accalorato, con successiva convocazione in Comune. Episodio che non può definirsi un fulmine a ciel sereno. Non casualmente, nella nota di collocamento a riposo anticipato, i dirigenti comunali hanno precisato al comandante Bosco che «qualora si dovesse presentare l'esigenza di godere di qualche giorno di ferie, le funzioni saranno pienamente svolte dal maggiore Emilio Belmonte». Un chiaro monito ad astenersi da eventuali intenti di delegittimazione nei confronti del numero due designato a luglio del 2021.

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Presa di posizione che giunge del resto dopo gli alert lanciati all'amministrazione comunale da Cisl e Cgil: «Continua la gestione personalistica, anzi privatistica del Corpo di polizia municipale - denuncia in una nota Antonio Forgione, segretario della Cisl Funzione pubblica - Si osservano continui episodi di vessazione, emarginazione e soprusi nei confronti dei lavoratori aderenti alla Cisl (tra i quali Belmonte, ndr). Ultimi in ordine di tempo, ordini di servizio con sostituzione arbitrarie di personale, e con sostituzione sistematica di competenze, in particolare agli ufficiali».

Condotte che, secondo il referente Cisl, configurerebbero «un vero e proprio mobbing per il quale stiamo verificando la possibilità di richiedere il riconoscimento». Ricorso al giudice che è già stato effettuato, fa sapere ancora la Cisl, da parte di alcuni operatori del Corpo. Rilievi analoghi sono stati mossi anche dal rappresentante Cgil Domenico Raffa. L'amministrazione ha già annunciato un incontro sul tema al quale parteciperà lo stesso Bosco. Che intanto, interpellato in merito, si difende: «In occasione del confronto - assicura il comandante - fornirò tutti i chiarimenti richiesti, forte di atti e dati. Respingo però fin da subito e nella maniera più netta qualsiasi accusa di mobbing. L'unico fine della mia gestione è utilizzare al meglio le poche risorse umane a disposizione. Il corretto svolgimento dei servizi è l'unico criterio che orienta le mie scelte, e i risultati sono lì a dimostrarlo. Le modifiche di incarico sono state motivate esclusivamente dal raggiungimento dei risultati».

Tre le opzioni possibili per il dopo Bosco. Una sarebbe la soluzione interna. Belmonte ambirebbe al subentro, forte di qualche appoggio interno alla maggioranza consiliare, ma si tratterebbe di una sostituzione a termine in quanto anch'egli prossimo alla pensione. Improbabile il reperimento attraverso mobilità da altri enti, non essendo una posizione dirigenziale, resterebbe la strada dell'incarico fiduciario.
 

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