Aldo Balestra
Diritto & Rovescio

Sulle strade è strage
proviamo a fermarla

Due vittime nel recente incidente nei pressi di Reggio Emilia
Due vittime nel recente incidente nei pressi di Reggio Emilia
Aldo Balestradi Aldo Balestra
Domenica 19 Novembre 2023, 23:37 - Ultimo agg. 20 Novembre, 20:32
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«Oltre tremila vittime in strada ogni anno in Italia» (Ansa, 18 novembre 2023, ore 14.14)
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Nei giorni in cui l'Italia inorridita ha sperato che quello di Giulia non fosse l'ennesimo dramma che riguardava una donna uccisa per mano dell'uomo che amava o aveva amato, lasciano pure senza fiato notizie e statistiche sugli  incidenti stradali nel nostro Paese. Non riusciamo a cancellare dalla memoria le immagini tv della montagna di transenne metalliche che, qualche giorno fa, ha travolto e ucciso due giovani che viaggiavano in auto, nei pressi di Reggio Emilia. Le transenne, probabilmente caricate male, erano su un camion condotto da un autista pirata, che dopo l'incidente è tornato a casa, come se nulla fosse. E' poi risultato ubriaco e senza patente, che gli era stata ritirata.

Le statistiche lo dicono chiaramente.

Ogni anno nel mondo, secondo i dati Onu, sono 1,3 milioni le vittime della strada e gli incidenti stradali risultano essere la prima di causa di morte tra i 5 e i 29 anni. Questi decessi hanno un impatto sulle economie nazionali di circa il 3% del Pil. Insomma, la meglio gioventù lascia il proprio sangue sulle strade, vittima e talvolta essa stessa carnefice. In Italia sono 3mila all'anno le vittime in strada, una media di oltre 8 persone al giorno.

Serve assolutamente un'azione di repressione dei reati stradali con le modifiche legislative di qualificazione del fatto e inasprimento della pena (si pensi alla già avvenuta istituzione del reato di omicidio stradale) o anche guardare con fiducia alle nuove modifiche in atto al Codice della Strada. Occorre certo il profilo repressivo, ma a partire dalle famiglie è necessaria anche la consapevolezza di quanto motorini, scooter, motociclette rombanti, "macchinine" e automobili sono pericolosi fra le mani di ragazzini o poco più, magari accontentati solo per la loro insistenza. Spiace dirlo, sono proprio le famiglie a "cedere", con acquisti e concessioni spropositate, rendendo possibile l'utilizzo di questi mezzi magari senza che ci sia stata un'utile formazione alla guida e, dunque, consapevolezza del pericolo. Per non parlare della dotazione di mezzi che non potrebbero nemmeno essere guidati ad una certa età.

E spicca il dato di una sempre maggiore attenuazione della percezione del pericolo da parte dei nostri ragazzi. Non bastano i drammi che accadono agli amici, spesso si ricomincia a correre o a mettersi alla guida in condizioni alterate, tra alcol e droga. Oppure le corse folli, le gare, le challenge per qualche clic in più sui social. Si vanno a commettere reati, recidono o rovinano la propria e l'altrui vita.

Vorremmo che la formazione dei nostri ragazzi, per il loro comportamento sulla strada, diventasse allora un investimento consapevole da parte di famiglie e società, anche attraverso la scuola con un'educazione stradale che possa essere oggetto di severa valutazione per completare il bagaglio curriculare. Non ci si può permettere che la strage continui, anzi diventi sempre, ogni giorno, più grave. Non basta rinnovare i grani del rosario del dolore, ogni volta. Invertire la rotta, almeno incominciare, si può. Proviamoci.
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“Abbi cura di godermi, esplorarmi, proteggermi. Non capiterò una seconda volta” mi disse la vita.
(Fabrizio Caramagna)

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