Per salvare un'anziana, irraggiungibile dall'ambulanza, l'hanno trasportata su un'Ape, ma poi la foto sui social è stata strumentalizzata come un'episodio di malasanità. E' accaduto il 17 dicembre scorso in Calabria, ovvero in una regione che di invenzioni sulla sanità non sente proprio bisogno. Aveva invece urgente bisogno di cure Anna, 86 anni, di Santa Severina, 2.100 abitanti in provincia di Crotone (Kr), sofferente di pesante insufficienza respiratoria e cardiaca. La lettiga dell'ambulanza è stata messa sul cassone del piccolo motocarro del marito per compiere il tragitto nei vicoli scoscesi del borgo arroccato su una rupe impraticabili per il mezzo di soccorso che ha poi completato l'opera portando in ospedale l'anziana che si sospettava anche potesse essere contagiati dal Covid. Insomma, una situazione assai complicata risolta con il buon senso.
A Flamirio, Antonio e Vincenzo, che per questa foto sono stati lapidati sui social e additati come esempio di malasanità.
E che invece grazie a quell’Ape hanno salvato la vita a una donna di 78 anni a Santa Severina, perché l’ambulanza non arrivava a casa... ❤️ pic.twitter.com/A0RTmqF9bz— Gianluca Abate (@Aba_Tweet) December 20, 2020
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Il medico Flamirio Bevilacqua, l’infermiere Antonio Aiello e l’autista Vincenzo Piscitelli hanno realizzato subito che la piccola Ape era ciò che serviva e hanno agito di conseguenza, salvo poi scoprire che la foto di quel trasporto era stata usata da numerosi irresponsabili vigliacchi, fra i quali ci sarebbero anche medici e altri operatori della sanità originari della Calabria, per "denunciare che a Reggio Calabria i malati di Covid vengono trasportati sull'Ape". Da vergognarsi di tanta bassezza.
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