Santa Marina, abusi edilizi e sequestro della Finanza: coinvolti moglie e figlio del sindaco

L'operazione della guardia di finanza ha portato alla denuncia di cinque persone

Le villette sequestrate a Santa Marina
Le villette sequestrate a Santa Marina
di Antonietta Nicodemo
Domenica 17 Marzo 2024, 06:05
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Sotto sequestro un fabbricato in costruzione in località Salise, alla frazione Policastro. Su disposizione del giudice per le indagini preliminari gli uomini del comandante Nunzio Tricoli, della guardia di finanza di Sapri, e del nucleo ispettorato del lavoro dei carabinieri di Salerno hanno apposto i sigilli ad un immobile del valore di 500mila euro. Un edificio costituito da tre distinte ed autonome unità abitative. Sotto inchiesta sono finite sei persone per plurime violazioni della normativa edilizia, compresa quella relativa al reato di lottizzazione abusiva. Secondo gli inquirenti le opere sono state realizzate in presenza di titoli edilizi rilasciati attraverso l’utilizzo di attestazioni false da parte del progettista. Per i finanzieri, sulla base degli elementi raccolti, i responsabili dei presunti abusi sono i proprietari delle costruzioni, attuali ed ex, il legale rappresentante della ditta che ha eseguito i lavori, il progettista e un dipendente dell’ufficio tecnico comunale. Tra i sei indagati compaiono anche la moglie del sindaco Giovanni Fortunato e il figlio, in qualità di progettista. Lei sarebbe coinvolta perché ex proprietaria del terreno. L’immobile sequestrato si trova all’interno del cantiere al quale, nel settembre scorso, furono apposti i sigilli per reati edilizi e in materia di sicurezza. Allora furono denunciate tre persone. Il cantiere in questione è stato dissequestrato in questi giorni, ma ieri, su disposizione della Procura, sono stati appositi i sigilli al fabbricato, e le informazioni di garanzia sono salite a sei. Evidentemente l’indagine su quei lavori ha consentito ai finanzieri di ipotizzare altri reati, come la lottizzazione abusiva. Il provvedimento cautelare è stato eseguito nell’ambito delle indagini in corso di svolgimento, di conseguenza la responsabilità degli indagati potrà ritenersi accertata solo a seguito di sentenza penale irrevocabile. L’indagine in corso da tempo in quel cantiere, poco distante dall’antico castello, si inserirebbe nella più ampia inchiesta, coordinata dal procuratore di Lagonegro, che dall’estate scorsa sta interessando diverse opere in fase di costruzione sul territorio comunale.

Un’attività investigativa che ha già portato al sequestro di diversi fabbricati e pare anche di reperti archeologici, e alla denuncia di più persone. Tra queste anche familiari del sindaco, oltre alla moglie e al figlio, anche il fratello, oltre lo stesso primo cittadino. In Procura, pare siano stati convocati una serie di testimoni che potrebbero essere utili all’indagine.