Pentito suicida in cella, sì all'autopsia:
accusò il presidente della Provincia

pentito Pettrone
pentito Pettrone
di Marilù Musto
Sabato 27 Giugno 2020, 11:02 - Ultimo agg. 11:39
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Era stato il grande accusatore dell’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca - ora anche presidente della Provincia di Caserta – arrestato l’11 marzo 2011 con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Si tratta del collaboratore di giustizia Giuseppe Pettrone detto Uccello del clan Ligato.

Ieri, si è ucciso nel carcere fiorentino di Sollicciano. Sulle sue dichiarazione era stato costruito il capo di accusa nei confronti del sindaco Magliocca. Stroria passata, condita da sofferenza e presunte menzogne poi finite nel nulla. Magliocca è stato definitivamente prosciolto dalle accuse lanciate dal pentito e ha ricevuto anche un cospicuo risarcimento da parte dello Stato per aver scontato, ingiustamente, 4 mesi di arresti.

Il pentito, invece, da qualche tempo era uscito dal programma di protezione. Personalità difficile, la sua. A quanto pare, già da qualche tempo, la sua salute psichica pare si fosse deteriorata e aveva compiuto, probabilmente, altri reati e questo aveva determinato la sua uscita dal programma. Così, durante la notte scorsa, il collaboratore di giustizia di 54 anni del clan Ligato si è tolto la vita nella sua cella impiccandosi con una maglia. Lo ha spiegato ieri mattina il sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, per voce del segretario generale Donato Capece.

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«L’ennesimo suicidio di una persona detenuta in carcere dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari - dichiara Capace - negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della polizia penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 21mila tentati suicidi ed impedito che quasi 170mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze. Purtroppo, a Sollicciano, il pur tempestivo intervento degli Agenti di servizio non ha potuto impedire il decesso dell’uomo».

Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 21mila tentati suicidi ed impedito che quasi 170mila atti di autolesionismo. Ora, il ministero libererà la salma Pettrone dopo un attento esame autoptico sul cadavere. Si esclude che il suicidio sia stato indotto: il pentito non divideva la cella con nessuno.
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