«Sono stati momenti davvero particolari che difficilmente cancellerò dalla mia mente», così il presidente del consiglio comunale di San Felice a Cancello, Giuseppe Magliulo commenta la tragedia sfiorata al lago di Telese. Ieri, intorno alle 15, un ragazzino di sei anni, di origine francese, stava annegando e a salvarlo è stato proprio il consigliere, che era in sella alla sua bicicletta da passeggio. Ha sentito le urla di un vecchietto: «C'è un bambino in acqua, è in difficoltà. Aiutatelo vi prego, non so nuotare» e, senza pensarci su, ha lasciato la bicicletta e completamente vestito, senza togliere nemmeno le scarpe da ginnastica, si è tuffato.
In due bracciate è riuscito a recuperare il bambino, che gli si è stretto al collo, impaurito e tremante.
«Ho avuto paura anche io ha detto Magliulo non lo nascondo. Ho temuto il peggio perché mentre mi sono tuffato, l'anziano che mi ha implorato di tuffarmi in acqua, chiamava il bambino che non rispondeva. Non capiva la lingua».
Consigliere, cosa ha pensato quando si è tuffato?
«Beh, ho pensato solo di dover mettere in atto tutte le mie forze fisiche. Sono padre di quattro ragazzi, di cui due di appena undici anni. Non potevo non aiutarlo. Mi sono guardato attorno cercando i suoi genitori, poi dopo ho capito che erano stranieri e che non si erano resi conto che si era allontanato forse mentre loro riposavano».
Cosa le hanno detto la madre e il padre?
«In un primo momento mi sono arrabbiato. Poi, ho capito quando si sono avvicinati che non erano italiani, non conoscevano e parlavano la nostra lingua. Io non conosco il francese e quindi cercavo di farmi capire a gesti. So solo che la madre in lacrime mi ha abbracciato e il padre sempre piangendo continuava a stringermi la mano. Non l'avrebbe lasciata mai».
In quel momento, a parte lei e l'uomo che ha dato l'allarme, non c'era nessuno sulla sponda del lago? Eppure, è abbastanza frequentata specialmente in questo periodo dell'anno.
«No, erano tutti dall'altra sponda e quando si sono resi conto di quello che stava accadendo anche loro hanno cominciato ad urlare. Quando sono uscito dall'acqua col bambino in braccio mi hanno anche applaudito».
È stato un eroe. Lo scorso anno le capitò una cosa simile anche sul litorale domizio mentre era in vacanza con la sua famiglia. Ogni estate, è destino che deve salvare qualcuno.
«Si, quella di Baia Domizia è una storia pazzesca. Lì davvero ho rischiato in prima persona di morire per salvare un ragazzo che stava annegando in mare. Non sono affatto un eroe, sono solo una persona che da sempre cerca di dare una mano al prossimo. Questo mi ha insegnato mio padre e questo farò sempre, fino al mio ultimo respiro».
Intanto, il bambino in braccio alla madre dopo aver dato un bacio sulla guancia al suo eroe, è salito a bordo del camper, in lacrime e col capo chinato sulla spalla del genitore. Lo stesso Magliulo ha consigliato ai genitori di trasportarlo in ospedale o di chiamare i sanitari dell'ambulanza del 118 per un controllo. Lo ha fatto sempre a gesti nella speranza che lo abbiano capito.