Blitz nelle mense scolastiche denunciata ditta di catering

Verifiche sulle pietanze date agli alunni: il caso della pasta e patate senza patate

Blitz nelle mense scolastiche denunciata ditta di catering
di Biagio Salvati
Giovedì 16 Marzo 2023, 08:34 - Ultimo agg. 08:42
3 Minuti di Lettura

C'è anche una società di catering che serve pasti per la mensa di una scuola a ridosso della città di Caserta, finita fra i controlli eseguiti in tutta Italia dal comando carabinieri per la Tutela della Salute, d'intesa con il Ministero della Salute, ed eseguiti in 1058 aziende di ristorazione operanti all'interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado: dagli asili nido fino agli istituti superiori.

Gli uomini del Nas del capoluogo, guidati dal comandante Pietro Chirico, hanno denunciato l'amministratore di un servizio di ristorazione con l'accusa di frode nelle pubbliche forniture dopo alcuni riscontri eseguiti sulla procedura.

Sono emerse irregolarità nella gestione degli alimenti e nelle condizioni igieniche nei locali di preparazione dei pasti.

È stata accertata anche l'assenza di uno degli ingredienti in alcuni pasti, come accaduto nella scuola casertana, dove agli alunni è stato somministrato il piatto «pasta e patate» senza la presenza delle patate, ovvero senza condimento. Cucine da incubo anche nell'attività di ristorazione, stando ai controlli, che hanno evidenziato sempre nella scuola casertana - altre irregolarità legate al peso del pasto ridotto rispetto a quello da conferire ed altri controlli sulle confezioni termosaldate.
Nei confronti di un'altra società di ristorazione che serve i pasti in un'altra scuola, invece, sono state elevate solo alcune delle sanzioni amministrative. La maggioranza delle infrazioni, pari all'85% in tutta Italia, ha riguardato aspetti sanzionatori amministrativi come le carenze strutturali e impiantistiche dei locali impiegati alla preparazione dei pasti, la mancata attuazione dell'autocontrollo, della tracciabilità e della presenza di allergeni, elementi fondamentali per prevenire possibili episodi di intossicazione e reazioni allergiche, ancor più significativi nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche.

Video

A Caserta solo tredici plessi su trentatré hanno un refettorio attivo per le mense scolastiche. Negli altri venti casi, il pasto viene consumato in classe. Ciò perché non esiste un locale che possa essere destinato a questo servizio oppure perché magari il locale c'è ma è stato destinato ad altre funzioni quali palestre, laboratori se non addirittura aule. Alcuni mesi fa, scoppiò una polemica avviata da un consigliere comunale di minoranza sulla base anche di alcune foto girate sui social - per il presunto ritrovamento di alcuni peli o capelli nei pasti preparati per una scuola di Caserta in un centro di cottura gestito dalla società di ristorazione che si occupa della fornitura dei cibi.

Nell'occasione, l'amministrazione comunale respinse le accuse invitando comunque a segnalare ufficialmente eventuali reclami o disservizi ad un indirizzo mail ufficiale, mentre è stata avviata anche la procedura per costituire la commissione di monitoraggio della mensa scolastica con i genitori e con i rappresentanti dell'azienda preposta alla mensa. Nel corso dei controlli eseguiti ieri in tutta Italia, situazioni particolari hanno riguardato la denuncia all'autorità giudiziaria di 22 gestori di servizi mensa ritenuti responsabili dei reati di frode e inadempienze in pubbliche forniture, alla detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e inosservanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA