Reggia di Caserta con il pienone:
turisti fuori e disorientati

Reggia di Caserta con il pienone: turisti fuori e disorientati
di Lidia Luberto
Lunedì 4 Aprile 2022, 07:49 - Ultimo agg. 10:55
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Angela guarda delusa il cartello affisso davanti all'ingresso principale della Reggia dove si legge che l'ingresso è sold out per la prima domenica di visite gratuite. «Veniamo dalle Marche, volevamo visitare il Palazzo reale prima di rientrare a casa, dopo avere trascorso il week end in costiera amalfitana. Non sapevamo che bisognava prenotarsi, colpa nostra, certo. Un peccato, però, essere davanti a questo splendido monumento e non poter entrare». Più accorti gli studenti del liceo linguistico «Gobetti- Volta» di Bagni a Ripoli, nei pressi di Firenze. Loro la prenotazione ce l'hanno e la prima tappa del tour scolastico che li porterà oggi e nei prossimi giorni in altre località della Campania, è iniziato come da programma proprio da Caserta. Guida all'esterno del monumento, verifica delle prenotazioni e, poi, tutti insieme, con le insegnanti accompagnatrici, via alla visita degli appartamenti storici, prima, e del parco, dopo, per poi partire alla volta di Napoli, dove si fermeranno per i pernottamenti.

Insomma, tra chi sapeva e chi è rimasto fuori, la prima domenica della Reggia «open gratis» 2022 è trascorsa serenamente. Inappuntabile l'organizzazione, nessun problema agli accessi, file controllate e ben gestite anche grazie all'ausilio dell'associazione Carabinieri.

Insomma, il sistema delle prenotazioni, delle fasce orarie e degli ingressi contingentati messo a punto dai responsabili del museo, si è rivelato efficace e privo di intoppi. I problemi si incontrano, invece, appena fuori dalla Reggia. Strappata al degrado e recuperata alla vista dei turisti la piazza Carlo di Borbone, grazie al patto di collaborazione fra il Comune e l'azienda Fattorie Garofalo che ha provveduto alla rigenerazione del prato, poco più la', nel tratto di strada che collega il monumento alla città, saltano all'occhio i primi inconvenienti.

La strada, dove campeggia inutilmente un cartello di divieto di transito, è invasa di auto parcheggiate ai due lati, i giardini davanti alla Flora trascurati, il muretto che la recinge deturpato da scritte e disegni, e l'infopoint, che aveva ripreso la sua attività solo da qualche mese, è chiuso. Una scelta incomprensibile in una giornata nella quale ci si poteva aspettare l'arrivo di numerosi turisti. «Nessuno ci ha avvertito», dice Luigi Raia, direttore generale dell'Agenzia regionale per la promozione del turismo della Campania, che gestisce anche i vari punti informativi nella Regione. «Abbiamo tenuto chiuso l'Infopoint durante le domeniche invernali visto lo scarso flusso di visitatori e, come da programmazione, lo riapriremo anche di domenica a partire da Pasqua. Ovviamente - sottolinea il direttore - se qualcuno, Ministero o Reggia, ci avesse informato dell'iniziativa, ci saremmo organizzati per aprire. Così non è stato e siamo i primi a rammaricarcene». 

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La vecchia storia del mancato coordinamento fra gli attori del sistema turistico che a Caserta stenta a decollare, anzi, a partire. Ma Raia è fiducioso. «La pandemia ha bloccato tutto, però ora siamo pronti a recuperare. Peraltro, la nostra organizzazione su base regionale rende più efficace l'azione di promozione dei Beni campani di interesse turistico. Solo per fare un esempio, in ognuno dei nostri Infopoint, c'è la promozione degli altri siti. Ovvero, a Capri, a Ischia, a Napoli, si trovano brochure e materiale informativo, non solo delle bellezze locali, ma anche di quelle che si trovano sull'intero territorio regionale, dalla Reggia di Caserta, a quella di Portici, dall'arco di Traiano a Benevento, al monte Terminio ad Avellino. Insomma - conclude Raia - cerchiamo di stuzzicare la curiosità dei turisti perché a qualcuno possa venire la voglia di conoscere di più la Regione. Nel frattempo speriamo nella collaborazione degli operatori e degli amministratori locali».
 

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