Case popolari di via Trento, il Comune di Caserta ha annunciato un nuovo tavolo tecnico per la prossima settimana. Questa volta, per definire l'iter necessario alla rigenerazione dei cortili che versano in una situazione di estremo degrado dopo oltre trent'anni di abbandono e di mancanza di manutenzione. L'incontro è stato sollecitato dai vertici dell'Acer (Agenzia campana per l'edilizia residenziale, già ex Iacp) che proprio in via Trento e via Bari si sono impegnati a riqualificare gli alloggi popolari attraverso lo strumento del superbonus 110%.
«L'obiettivo ha spiegato Vincenzo Fiano del comitato Città Viva è far sì che l'amministrazione comunale destini parte dei fondi del progetto Pinqua (programma innovativo nazionale qualità dell'abitare) - che ammontano a circa 14,5 milioni di euro - alla rifunzionalizzazione dei cortili e delle aree di pertinenza degli edifici di via Trento».
«Il percorso di riqualificazione di questo quartiere storico, avviato nei mesi scorsi ha fatto notare al riguardo Fiano - sta facendo registrare importanti passi in avanti. Due giorni fa, insieme ad una delegazione di residenti, abbiamo incontrato il presidente del Cda di Acer, David Lebro, il direttore generale Giuliano Palagi e l'ingegnere Carmine Crisci che ci hanno informato che il prossimo 25 luglio verrà finalmente presentato il progetto di restyling degli alloggi popolari che verrà messo a bando per ottenere l'adesione al superbonus». Nel lotto, del valore complessivo di circa cinquanta milioni di euro, sono inseriti oltre agli otto edifici di via Trento e uno di via Bari anche le case popolari di via Falcone, via Borsellino, via Cappuccini, via Ruggiero e della frazione di Falciano per un totale di 386 appartamenti. Nel caso specifico del quartiere Acquaviva saranno coinvolti i primi 42 alloggi (dei quali l'Acer è proprietaria con quote superiori al 75 per cento), poi i 49 alloggi per i quali l'Agenzia campana detiene il 49 per cento della proprietà e dove l'adesione al superbonus dovrà avvenire attraverso un amministratore esterno così come previsto dalla normativa e, infine, i dodici alloggi dell'edificio di via Bari (una delle stradine che intersecano via Trento) anche questo di proprietà dell'Agenzia al 75 per cento. Per una spesa di quasi sei milioni. Ma non è tutto. In un bando successivo non si esclude la possibilità che possano essere coinvolte anche le case popolari di via Acquaviva al civico 47. «Si tratta di circa cinquanta famiglie confessa Fiano che vivono in condizioni disagiate in appartamenti che presentano problemi di tipo strutturale causati da decenni di assenza di manutenzione e che hanno contattato il comitato per chiedere un supporto nell'espletamento delle pratiche necessarie all'adesione al superbonus. La notizia sull'allentamento delle restrizioni sulla cessione del credito ci fa ben sperare nella velocizzazione delle procedure ma l'iter resta complesso soprattutto per i tempi molto stretti. Al riguardo speriamo pertanto che il Governo possa valutare una proroga ad hoc per le case popolari».