Bimbi con virus e influenza Pronto Soccorso al collasso a Caserta

Non si tratta del virus del Coronavirus

Bimbi con virus e influenza Pronto Soccorso al collasso a Caserta
di Ornella Mincione
Venerdì 30 Dicembre 2022, 08:48 - Ultimo agg. 17:07
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«Il reparto di Pediatria e il pronto Soccorso pediatrico stanno letteralmente scoppiando per gli accessi: tra gli 80 e i cento al giorno». Il grido d'allarme proviene proprio dal direttore della struttura complessa di Pediatria dell'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta Felice Nunziata. «Ormai è oltre un mese che viviamo questa situazione», spiega il direttore nonché docente presso la scuola di specializzazione in Pediatria dell'Università Luigi Vanvitelli. «Vedo che ciò sta accadendo anche in altre zone d'Italia - continua il direttore e docente - Tra le cause più frequenti ci sono i diversi virus che attaccano le vie respiratorie».

Che non si parli di Covid perché, almeno questo, non si tratta del virus del Coronavirus, «ma dei tanti altri virus per cui i bambini non respirano bene e i familiari hanno paura.

Tra questi anche quello dell'influenza». Numero di accessi altissimo, dunque, che si aggira fino ai cento al giorno per una struttura complessa che è predisposta a 15 posti letto e sei letti per l'osservazione breve intensiva. «Per fortuna non sono tutti da ricovero ma tanti sì - spiega il docente Nunziata -. Ragion per cui sempre più frequentemente siamo costretti a trasferire in altre strutture adeguate».

Il problema che spesso non è facile trovare altri posti letto disponibili in quanto anche altre strutture in Campania si trovano nelle stesse condizioni, con tutti i posti impegnati. Intanto, i bambini continuano a contrarre il virus e le famiglie ad allarmarsi per l'asma dei piccoli. Si tratta di virus respiratori sinciziali che provocano spesso insufficienza respiratoria, particolarmente pericolosa per i lattanti, che determina la necessità di alti flussi di ossigenazione: «Abbiamo cinque apparecchi e ora sono tutti impegnati», spiegano gli infermieri del reparto, i quali denotano anche «nuovi casi di diabete tra i più piccoli».

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Dunque ora, non è più l'emergenza Covid a far spavento alle famiglie, ma il virus sinciziale, sebbene sia consueto il picco di contagi che quest'anno sembra essere decisamente più aggressivo. Probabilmente perché il virus sinciziale potrebbe essersi comportato come quello dell'influenza la quale dopo due anni di minore intensità ha scoperto e contagiato organismi con meno difese immunitarie.
Fatto sta che ogni inverno bronchioliti e polmoniti si presentano nelle diagnosi dei più piccoli proprio a causa di questo virus e, in taluni casi, è necessario un ricovero per l'osservazione e la terapia. Il virus respiratorio sinciziale (RSV) è la principale causa di bronchiolite e di polmonite nei bambini di età inferiore a due anni. Si tratta di un'agente virale ubiquitario e molto contagioso; la trasmissione può avvenire per via aerea o per contatto diretto con il materiale infetto e le secrezioni nasali che contengono il patogeno.

Negli adulti e nei bambini più grandi, l'infezione dell'apparato respiratorio determina, di solito, una malattia lieve, che guarisce senza necessità di ricorrere a specifici trattamenti. Tuttavia, durante la prima infanzia, l'esposizione all'agente virale determina spesso una polmonite e può coinvolgere le più piccole diramazioni bronchiali (bronchiolite). Quasi tutti i bambini contraggono l'infezione nei primi 4 anni di vita. Le manifestazioni tipiche della malattia indotta dal virus respiratorio sinciziale includono naso che cola, faringite, febbre, tosse e respiro sibilante; se l'infezione è grave, può portare a distress respiratorio. Il trattamento delle forme non complicate è prevalentemente sintomatico, con uso di ossigeno per facilitare la respirazione e somministrazione di liquidi per evitare la disidratazione.
 

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