Duomo di Casertavecchia, porte chiuse ai visitatori

Turisti delusi, la Curia: «Mancano risorse e sacerdoti»

Il duomo di Casertavecchia
Il duomo di Casertavecchia
di Lidia Luberto
Venerdì 17 Marzo 2023, 08:20
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Il duomo di Casertavecchia continua ad essere aperto «a singhiozzo». Nonostante le proteste, le richieste, gli incontri e le promesse, la questione non è stata, infatti, ancora risolta. Eppure, il problema ha un carattere di urgenza, soprattutto con l'arrivo della bella stagione. Perché il duomo non è solo un luogo sacro, ma anche una meta turistica di grande attrazione, forse il monumento più rappresentativo del borgo, esso stesso, come si sa, monumento nazionale per decreto del Presidente della Repubblica. Così continuano anche il malumore dei fedeli e il disappunto dei visitatori «mancati».

L'ultimo episodio si è registrato in questi giorni, quando, quasi un centinaio di persone (due pullman pieni), peraltro accompagnate da una guida, arrivate nella piazza Duomo, hanno avuto la cattiva sorpresa di trovare le porte sbarrate. Una situazione imprevedibile: erano le 11 e, dunque, difficile immaginare che il monumento fosse chiuso. Di contro, invece, i turisti, hanno potuto prendere visione della «folla» di auto in sosta che continua ad invadere quotidianamente la piazza millenaria: uno scempio che mortifica la sacralità e la bellezza del luogo, e con il quale nulla hanno a che fare, ovviamente, i responsabili della Curia, quanto piuttosto quelli del Comune.

Da qui, le rimostranze nei confronti della «povera» guida, evidentemente poco informata o troppo fiduciosa nell'avvenuta soluzione dell'inconveniente. La chiesa di Casertavecchia, continua, infatti, ad essere aperta solo in alcuni giorni, oltre alla domenica mattina, per complessive 20 ore settimanali, che coincidono con gli orari di lavoro del sagrestano, dipendente della Curia, disponibile, però, anche in occasione delle funzioni e per qualche gruppo di visitatori, ma solo se prenotato. Già da mesi, alcuni rappresentanti della comunità locale hanno fatto appello al vescovo Pietro Lagnese che ha mostrato tutta la sua disponibilità assegnando alla cattedrale un frate cappuccino, durato, però, solo pochi giorni: quasi immediata la sua richiesta di trasferimento.

Quindi, il vescovo ha affidato l'incarico di reggente al vicario generale della Curia, monsignor Gianni Vella, peraltro, già impegnato nella sua parrocchia a Marcianise. «Facciamo il possibile per andare incontro alle legittime istanze dei residenti e anche per non deludere i turisti, ma fattori economici e la grave carenza di sacerdoti rendono il problema di non facile soluzione», spiega monsignor Vella.

Che aggiunge: «Non abbiamo altri fondi da impegnare per implementare le aperture, né riusciamo a trovare parroci che possano prendersi un carico ulteriore, oltre a quello che già sopportano presso le loro comunità. Abbiamo parrocchie molto più grandi scoperte e, dunque, non ci sono sacerdoti per una comunità di neppure duecento fedeli. Questa è anche per noi una incresciosa situazione e ci dispiace per i visitatori che non riescono a conoscere la cattedrale, però, è bene sottolinearlo, se ci si informasse meglio e si provvedesse a prenotare si eviterebbero inutili disguidi. Certo - precisa il vicario - se ci fossero più entrate o l'aiuto di qualcuno, forse, almeno in parte, potremmo far fronte alle richieste».

Monsignor Vella esclude, comunque, il pagamento di un ticket anche simbolico per l'accesso al duomo: una soluzione, certo, non nuova e che potrebbe aiutare a sostenere le spese per assicurare più aperture. Proprio ieri, ad esempio, è stata firmata una convenzione fra il ministero della Cultura e il Capitolo di Santa Maria ad Martyres-Pantheon a Roma che introduce il biglietto di ingresso al complesso. «Il vescovo non vuole sentirne parlare, non vuole tariffe e nessuna iniziativa che possa somigliare a qualsiasi tipo di "commercio" per l'accesso ad un luogo sacro», precisa don Vella. Archiviata, dunque, anche questa ipotesi, se ne stanno studiando altre. «Stiamo pensando di creare un'unica comunità pastorale con le parrocchie delle frazioni collinari confinanti. Ma non è sicuro che ce la faremo. In ogni caso, la comunità locale può stare tranquilla: anche gli abitanti di Casertavecchia potranno partecipare alle celebrazioni liturgiche della settimana santa e da allora in poi, in un modo o nell'altro, manterremo l'impegno di aprire la chiesa per l'intera giornata a vantaggio anche del flusso turistico in questa stagione molto consistente».
 

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