Gita incubo per gli studenti picchiati e rapinati davanti alla Reggia di Caserta

I quattro stranieri fermati e identificati subito dalla polizia

Gli agenti della squadra mobile davanti la Reggia di Caserta
Gli agenti della squadra mobile davanti la Reggia di Caserta
di Luisa Conte
Domenica 23 Aprile 2023, 09:32
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Dovevano trascorrere un pomeriggio tra le bellezze della Reggia, visitare le stanze e godersi il verde dei giardini inglesi e la vista mozzafiato della sequenza di fontane che conduce al torrione. Ed invece la loro visita a Caserta si è fermata davanti al palazzo vanvitelliano, in piazza Carlo di Borbone a pochi passi dal cancello di entrata. Qui la scolaresca, una quarantina di ragazzi delle scuole superiori (tutti minorenni), accompagnati da due docenti, è stata presa di mira da un gruppetto di giovani. Erano appena scesi dal pullman che li aveva lasciati a poca distanza dal piazzale della Reggia, dopo il viaggio dal salernitano, dove i ragazzi, provenienti da Catania, erano alloggiati per la durata della gita scolastica. Stavano organizzando l'entrata nel parco quando quattro giovani, due maggiorenni e altri due minorenni, tutti stranieri (due senza fissa dimora e gli altri ospiti di una comunità casertana), si sono avvicinati ed hanno iniziato ad insultarli. Parole poco piacevoli alle quali, però, si sono aggiunte azioni violente. Spintoni e scossoni e, poi, mani addosso alla ricerca di oggetti da rubare. Uno degli aggressori è riuscito anche a strappare una collanina dal collo di uno studente. Nel mentre i due docenti cercavano di dividere i ragazzi, di far allontanare gli assalitori, ed è stato subito allarme.


Una telefonata al 113 è bastata per far scattare una volante che era presente in zona. Nemmeno due minuti e gli uomini della sezione antirapina della squadra mobile di Caserta sono giunti sul posto ed hanno bloccato immediatamente i quattro giovani stranieri. L'identificazione è stata fulminea: la descrizione di studenti e professori non ha lasciato dubbi ai poliziotti che hanno bloccato i presunti responsabili, poi denunciati per rapina e lesioni (per due di loro la doppia accusa, per gli altri solo quella relativa alle lesioni). Sì, perché uno degli studenti ha riportato delle ferite ed in particolare la frattura del setto nasale. Le cure mediche sono state per lui necessarie a seguito del dolore provocato dalla spallata ricevuta sul viso. Secondo la ricostruzione, uno degli aggressori ha spinto un alunno che è rovinato all'indietro finendo proprio sul volto dell'amico. Ma l'odissea della scolaresca siciliana non si è conclusa: i ragazzi insieme con la docente e l'altro insegnante sono dovuti andare in questura per sporgere regolare denuncia e qui sono rimasti fino a notte fonda.

I poliziotti li hanno accompagnati in albergo alle due quando tutte le deposizioni erano state ufficializzate e gli incartamenti regolarmente registrati. Un viaggio insolito per loro, inaspettato. Ma forse anche un ricordo bello, l'unico dopo una giornata da incubo. Un viaggio, quello Caserta-Salerno, che probabilmente i ragazzi racconteranno ai compagni al rientro a casa descrivendo la sensazione di essere stati scortati dai poliziotti della squadra mobile di Caserta diretta dal dottor Davide Corazzini. I poliziotti, infatti, sono riusciti a restituire un minimo di calma e sicurezza ai quaranta ragazzi molestati e anche ai docenti, che hanno avuto immediato soccorso. L'efficienza e la rapidità dell'intervento delle forze dell'ordine è stato apprezzato e ha, in un certo qual modo, mitigato la rabbia di chi era venuto in città per godersi una visita di istruzione ed invece ha dovuto subire insulti e aggressioni. Aggressori che adesso dovranno presentarsi davanti al giudice per rispondere alle accuse. Sarà la magistratura a decidere se sottoporli a misure cautelari.
È accaduto venerdì pomeriggio, nella notte di sabato gli alunni in gita erano nella stanza d'albergo nel salernitano e oggi, probabilmente, sono già nella loro bella Sicilia. Intanto qui, a Caserta, continua a essere fortemente sentito il problema sicurezza nonostante i tanti tavoli che si susseguono per risolverlo.
 

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