Via ai lavori sotto il ponte di Ercole,
i residenti: «Siamo esasperati»

Via ai lavori sotto il ponte di Ercole, i residenti: «Siamo esasperati»
di Franco Tontoli
Lunedì 8 Novembre 2021, 07:54
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È previsto per questa mattina l'intervento dei tecnici per rimettere sotto l'arcata del ponte di Ercole il colletto metallico che tecnicamente è una centina che per alcuni mesi ha sostenuto con successo la volta del sottopasso al lato di uscita verso il centro urbano fino a sabato scorso, quando la struttura poco dopo mezzogiorno è tata abbattuta dall'ennesimo conducente di un autocarro che ha ignorato i segnali di divieto di transito agli automezzi di altezza superiore ai metri 2.20 metri.

Dal 31 dicembre 2017 a oggi il conto degli impatti è salito a 27 con l'interruzione del traffico, più altri sei di sole scalfitture che un attentato alla stabilità dei sostegni hanno comunque comportato. Primo giorno della settimana, riapertura delle scuole chiuse dallo scorso giovedì per l'allerta meteo, il traffico proveniente da Ercole per il centro urbano e per il corso Giannone dove ci sono tre istituti scolastici sarà di intensità immaginabile con le reazioni degli automobilisti altrettanto prevedibili.

Ieri la rete da cantiere ai due versanti del sottopasso era stata dimezzata, consentito il solo transito pedonale, nessun cartello come di solito a cura dell'ufficio comunale competente, qualcuno ha ritenuto l'iniziativa azzardata perché le ornie di granito della volta sono danneggiate e all'apparenza di tenuta precaria.

Nella mezza giornata di sabato e per l'intera domenicale si è ripetuto per gli abitanti della zona il martirio della segregazione, la tortura della deviazione del percorso automobilistico, per i provenienti da Casagiove, per via San Francesco, la Cupa per Sala, il serpentone di auto lungo l'unica strada che sfocia, dopo il ponte ben più alto di quello d'Ercole, su via Tescione. La disperazione degli abitanti è riassunta nel cartello che fu innalzato al ponte-martire nel corso della interruzione della viabilità che durò alcune settimane. Uno dei residenti, l'ingegnere Antimo Ianniello, ha ancora una volta rappresentato il disagio dei casertani fratelli separati dal centro per la ricorrente frequenza degli incidenti al ponte. «L'amministrazione comunale, i dirigenti del servizio di viabilità e traffico hanno perso soltanto tempo, pilatesche lavate di mani e ricorso a interventi palliativi costosi e inutili dice . Nessuno si è reso conto che dopo i vari sistemi adottati per impedire gli impatti uno soltanto è quello valido, ne ho visti sistemati a Montecarlo, Monaco di Baviera, Verona e sono di una semplicità che garantisce risultati positivi».

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L'uovo di Colombo: la installazione ai due versanti dell'accesso al sottopasso di una sbarra orizzontale all'altezza dei metri 2.20 prescritti per il transito degli autocarri. All'eventuale impatto, anche possibile da segnalare acusticamente, l'autista distratto o superficiale può retrocedere e guadagnare la strada alternativa. Questo tipo di segnaletica, più volte suggerita, ha trovato l'opposizione della Soprintendenza ai monumenti con la quale c'era stato molto da discutere anche per la sistemazione della segnaletica luminosa che il proprio dovere fino a sabato scorso lo ha fatto, fino alla ennesima scheggia impazzita rappresentata dall'autocarro che ha abbattuto il sostegno metallico, la richiamata centina. Ancora l'ingegnere Ianniello: «Quale attentato mai al contesto architettonico del luogo può rappresentare una indispensabile segnalazione stradale fatta da una sbarra metallica di minimo spessore? Con questo rigore, anche i semafori regolatori della viabilità alternata andavano vietati. Per non dire dello smisurato cartellone pubblicitario addossato al ponte di Sala, questo sì inadeguato al contesto».
 

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