«A Caserta una rivoluzione green»

ztl caserta
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di Lorenzo Iuliano
Lunedì 23 Gennaio 2017, 08:17
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CASERTA - «I risultati del questionario sottoposto ai turisti segnalano un sostanziale giudizio positivo sulla città. E allora da semplice osservatore credo che sia ora che Caserta affronti la “rivoluzione green” già realizzata in altre parti d’Italia, che vuol dire un significativo ampliamento della superficie della zona a traffico limitato in centro e una netta riduzione del numero di auto da far circolare, compensata da percorsi ciclabili». Il direttore della Reggia, Mauro Felicori, guarda già oltre i numeri e delinea il futuro di quella «Caserta città turistica» che da tempo si auspica.

Traffico e rifiuti sono i nodi segnalati dai visitatori, che però avvertono un senso di sicurezza passeggiando in strada. «Io leggerei l’indagine positivamente, innanzitutto perché sfata uno stereotipo sulla percezione di scarsa sicurezza delle realtà del Sud. Il giudizio stavolta è in controtendenza e bisogna prenderne atto con soddisfazione», dice subito Felicori. Sugli altri punti l’analisi è univoca: «Confermo le due criticità. Tra l’altro le pulizie sono un problema anche per la Reggia. Mi sento anche io sotto accusa. Ho ereditato una situazione negativa e finora non siamo riusciti a risolvere molto, ma bisogna cambiare tutto. Ora abbiamo le risorse per provvedere grazie ai fondi per 1,5 milioni in più incassati dai biglietti. I tempi lenti di azione nascono dal fatto che abbiamo ereditato una struttura amministrativa non abituata a questi nuovi compiti che derivano dall’autonomia, per cui dobbiamo affidarci alla voglia di imparare degli uffici, che non manca. Pensiamo di dar vita a piccoli contratti con più fornitori per affrontare con decisione la questione».

È sulla mobilità che si concentrano le riflessioni del manager. «Tutti i casertani sono consapevoli del problema e soprattutto nel weekend la città è paralizzata. L’unica zona pedonale è via Mazzini, ma solo in teoria, visto che, ripeto da osservatore, mi sembrano davvero tanti i veicoli autorizzati che accedono. Caserta manca di adeguati spazi di Ztl, un deficit di pedonalità rispetto ad altre città della stessa tipologia, anche se lo dico non certo da esperto. I turisti sono abituati a città pedonalizzate. Con questo traffico, aumentare i bus non è una soluzione, perché resterebbero solo imbottigliati. La debolezza dei trasporti pubblici va inserita in un piano globale del traffico. La questione del collegamento tra centro e il sito di San Leucio, ad esempio, è un piccolo caso dentro quello più grande della Campania, dove il sistema regionale dei trasporti è costruito sul pendolarismo e non sui turisti. Così accade che San Leucio è collegata benino dal lunedì al venerdì, mentre nel weekend nulla più. Il governatore De Luca ha firmato un nuovo accordo con Trenitalia, ma non sappiamo quali esigenze recepisca. L’unica cosa che resiste, grazie al lavoro fatto in questi mesi, è l’autobus di linea che da Caserta finalmente ferma nel piazzale dell’aeroporto di Capodichino».

Una delle soluzioni più rapide da poter mettere in campo «è una Ztl più ampia per venire incontro alle esigenze dei turisti. Il centro è pieno di iniziative commerciali e locali interessanti, ma vive e lavora in un contesto congestionato dalle auto, bisogna svoltare, evitando ovviamente che soffochi il commercio», insiste Felicori. Un altro punto emerge con chiarezza dall’indagine: Palazzo Reale è sempre più traino e motivo di viaggio per chi arriva a Caserta. «Questo dato è ormai chiaro - rimarca il direttore - ma il ruolo di grande attrattore della Reggia non può basarsi solo sulle nostre forze, occorre che la Regione faccia importanti investimenti nella promozione, che oggi non ci sono proprio. Non c’è nessuno che racconti cosa facciamo e cosa c’è a Caserta a milanesi e romani. A un evento come la recente festa di Sant’Antuono a Macerata verrebbero da Amburgo per vederla, se solo lo sapessero. Ma chi glielo dice?».
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