Caserta, protezione civile: presto due stazioni di rilevamento delle scosse sismiche

Saranno installate una nel palazzo Acquaviva, sede della Prefettura, e l'altra nell'ex Caserma Sacchi

Protezione civile di Caserta
Protezione civile di Caserta
di Daniela Volpecina
Mercoledì 13 Marzo 2024, 09:37 - Ultimo agg. 11:41
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Caserta avrà due stazioni di rilevamento sismico. Una verrà installata nel palazzo Acquaviva, sede della Prefettura, e l'altra nell'ex Caserma Sacchi, che ospita il gruppo comunale dei volontari di Protezione civile. Il progetto, da finanziare con fondi del Pnrr per circa 100mila euro, è stato annunciato ieri dall'assessore alla Protezione civile, Massimiliano Marzo, e sarà illustrato questa mattina in consiglio comunale.

Nel dettaglio si prevede lo sviluppo, anche a Caserta in quanto zona sismica, di una Ran, Rete accelerometrica nazionale, in grado di registrare la risposta del territorio al terremoto, in termini di accelerazioni del suolo. «Si tratta di un progetto ambizioso e innovativo per la città - ha sottolineato Francesco Brancaccio, coordinatore del nucleo comunale di Protezione civile - che consentirà di monitorare costantemente l'area del capoluogo e di svolgere un'azione di prevenzione del fenomeno, mettendo al primo posto la sicurezza dei cittadini.

I dati ottenuti, debitamente analizzati ed elaborati per poi essere trasmessi alla Prefettura, permettono di descrivere nel dettaglio lo scuotimento sismico nell'area dell'epicentro, ma anche di stimare gli effetti attesi sulle costruzioni e sulle infrastrutture, sono utili per gli studi di sismologia e di ingegneria sismica e possono contribuire a definire l'azione sismica da applicare nei calcoli strutturali per la ricostruzione».

Le due stazioni dovranno essere realizzate entro il 2026, pena la perdita dei fondi, ma per i volontari della Protezione civile saranno sufficienti dieci mesi per l'installazione e l'attivazione. Seguirà una campagna informativa nelle scuole e anche una iniziativa di sensibilizzazione della popolazione sui comportamenti e sulle buone prassi da adottare in caso di terremoto. L'impianto sarà gestito direttamente dal Dipartimento nazionale attraverso un impianto centralizzato.

I dati affluiscono infatti al server centrale della Ran e forniscono una stima dei principali parametri descrittivi della scossa sismica. «Per noi è una grande opportunità - dice Marzo - perché Caserta è una delle poche realtà in Italia a essere ancora sprovvista di questo sistema. Sono 756 i territori dove la Ran è già attiva, 165 quelli in cui dovrà essere installata nel prossimo futuro.

Quando il Dipartimento nazionale ci ha chiesto l'autorizzazione per l'installazione delle stazioni, la cui manutenzione sarà a carico dello Stato, ci siamo subito attivati affinché il progetto potesse concretizzarsi il prima possibile. Dotare il gruppo comunale di Protezione civile di questo strumento significa infatti potenziarne le funzioni e le attività. Il passo successivo sarà quello di implementare il parco mezzi e incrementare il numero dei volontari, attualmente sono cinquanta, per far sì che quello della Protezione civile casertana possa diventare un modello per gli altri comuni della provincia».

Per il nucleo comunale di Protezione civile, costituito appena due anni e mezzo fa, si tratta di un altro passo in avanti nella gestione delle emergenze territoriali dopo l'installazione delle stazioni di controllo e monitoraggio dei venti, l'attivazione del modulo idrogeologico per fronteggiare i danni del maltempo (alluvioni e allagamenti), e di quello anti-incendio boschivo che tanto lavoro ha richiesto in estate.

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Particolarmente impegnativa anche l'attività effettuata per fronteggiare l'emergenza caldo con un numero verde dedicato alle persone in difficoltà, un servizio di trasporto con automedica nelle strutture sanitarie e la consegna a domicilio di spesa e farmaci per gli anziani e i disabili soli. Più recente invece l'azione svolta nei mesi di dicembre e gennaio per fronteggiare l'emergenza freddo che, quest'anno, grazie alle temperature più clementi, non ha richiesto interventi particolarmente significativi e che è consistita nella consegna di coperte e bevande calde ai senzatetto, in aumento in città.

E ancora, la campagna informativa sulla pericolosità dei fuochi d'artificio, la bonifica dei botti inesplosi, il primo soccorso in caso di emergenza sanitaria. «Tanto è stato fatto negli ultimi due anni - conclude Marzo - ma tanto c'è ancora da fare sul fronte della Protezione civile, a tal fine speriamo in una maggiore spinta da parte del Ministero su questo settore».

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