Via San Carlo, il Comune demolirà l'edificio a rischio crollo

I proprietari non rispondono a due ordinanze

Il palazzo a rischio in via San Carlo
Il palazzo a rischio in via San Carlo
di Daniela Volpecina
Venerdì 28 Aprile 2023, 09:30
4 Minuti di Lettura

Palazzo a rischio crollo in via San Carlo. Sarà il Comune ad abbatterlo per poi rivalersi sui proprietari. Ora è ufficiale. Ieri infatti il dirigente del settore patrimonio, Giovanni Natale, ha annunciato di aver avviato l'iter per affidare ad un tecnico l'incarico di effettuare una perizia sulle condizioni del fabbricato pericolante, poi si procederà alla messa in sicurezza vera e propria. L'amministrazione comunale non si sbilancia sui tempi ma è evidente che il procedimento non sarà né breve né immediato. Si tratta di certo di un passo in avanti, rispetto allo stallo degli ultimi sette mesi, ma è chiaro che per i residenti e i commercianti della storica strada questo annuncio restituisce soltanto un mezzo sorriso dopo i disagi, le perdite economiche e gli ostacoli che si sono susseguiti dallo scorso mese di ottobre.

«Ci hanno lasciato al buio per una infinità di tempo denuncia Raffaele Porrino, presidente del comitato Antica via San Carlo senza fornirci alcuna notizia sulla natura e sulle modalità dell'intervento, sulla tempistica, sui risultati della perizia fatta dal Ctu del tribunale su richiesta dei proprietari. Per mesi abbiamo elemosinato interventi e soprattutto risposte su chi, come e quando si sarebbe intervenuto. Ben venga la presa di posizione del Comune, speriamo però che questa volta si proceda in maniera celere così da riaprire finalmente la strada e restituire un po' di ossigeno a residenti e commercianti». In questi sette mesi alcune attività si sono trasferite, altre hanno ridotto l'orario di lavoro, tutte hanno denunciato un calo degli incassi innescato dalla riduzione dei flussi. La chiusura della strada con dei blocchi di cemento, prima totale, poi parziale, per garantire l'incolumità dei passanti ha di fatto scoraggiato le persone a frequentare questo tratto.

«Siamo assolutamente sconfortati e avviliti è il commento di Antonio Iuliano, titolare di una delle attività commerciali della strada abbandonati a noi stessi malgrado i reiterati appelli e gli inviti ad agire con tempestività per scongiurare il fallimento di molti negozi. Chissà tra quanto rivedremo la luce».
I negozianti che già in passato sono scesi in strada per far valere le proprie ragioni non negano la possibilità di tornare a manifestare nel caso in cui i tempi per l'abbattimento del palazzo dovessero rivelarsi ancora lunghi. L'amministrazione, prima dell'annuncio di ieri, aveva infatti emanato già due ordinanze, intimando ai proprietari dello stabile di intervenire ad horas, ma nessuna delle due era stata eseguita. I proprietari del palazzo si sono sempre definiti parte lesa in questa vicenda e hanno deciso di adire le vie legali. A loro avviso le gravi lesioni riscontrate nello stabile vanno imputate alle modalità con le quali è stato effettuato, nell'aprile scorso, l'intervento di abbattimento dell'edificio adiacente. Da qui la nomina di un avvocato, la diffida indirizzata alla ditta che ha svolto i lavori e la richiesta di un risarcimento danni.
Video

Sul caso di via San Carlo è intervenuto anche il consigliere di Caserta decide, Raffaele Giovine: «Ormai quel muro ha dichiarato con riferimento ai blocchi di cemento è diventato simbolo dell'abbandono del centro storico della nostra città: una sciatteria istituzionale intollerabile. Sette mesi di totale abbandono. Alla mia interrogazione consiliare era stato risposto garantendo che entro i primi di aprile sarebbero partiti i lavori. E invece il mese di aprile è quasi finito e chissà quanto altro tempo ci vorrà. Nei prossimi giorni presenterò una denuncia alla procura della Repubblica perché ho riscontrato il mancato rispetto dell'articolo 677 del codice penale che recita testualmente: «Il proprietario di un edificio o di una costruzione che minacci rovina ovvero chi è per lui obbligato alla conservazione o alla vigilanza dell'edificio o della costruzione, il quale omette di provvedere ai lavori necessari per rimuovere il pericolo, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 154 a 929 euro». Tutto è iniziato il 19 ottobre dello scorso anno allorquando un sopralluogo dei vigili del fuoco, sollecitati da uno dei proprietari, ha fatto emergere l'esistenza di crepe e lesioni; addirittura furono segnalate porte fuori dai cardini e cedimenti in più punti.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA